Quei 10 miti da sfatare sugli animali

Creato il 23 settembre 2014 da Moveup

Scritto da: Carlo Bonaccorso 23 settembre 2014 in Green Inserisci un commento 14 visite

Quante volte abbiamo sentito dire “il rosso fa impazzire il toro”, oppure “un anno umano corrisponde a sette anni per i cani” o ancora “il cammello cammina a lungo nel deserto perché conserva acqua nella gobba”? Tipici luoghi comuni che nella maggior parte dei casi si rivelano però totalmente infondati. Ecco quindi quali sono i più famosi miti da sfatare sugli animali. Alcuni vi stupiranno!

10 miti da sfatare sugli animali

Alcuni dei miti da sfatare sugli animali fanno parte di una ormai consolidata credenza, difficile da smentire.

  1. Un anno umano corrisponde a 7 anni per un cane: il grado di maturità di un cane non può essere paragonato a quello di un essere umano e varia in base alla taglia ed alla razza. Quello poi che consideriamo primo anno d’età (visto da noi essere umani), sembra corrispondere a più di 7 anni ma anche qui, molto dipende dalle caratteristiche dell’animale.
  2. I pipistrelli vengono attratti dai capelli: falso. Questi chirotteri sono molto diffidenti nei confronti degli umani, che li hanno sempre visti come esseri maligni (soprattutto nell’antichità). I pipistrelli, in realtà, sono animali importanti in quanto si nutrono di insetti tra cui zanzare. 
  3. Il toro odia il colore rosso: questa credenza nasce soprattutto dalle immagini che arrivano dalle corride. La furia di questo animale è provocata dal contesto in cui si svolge il triste spettacolo, dalle ferite che riceve durante la manifestazione e dal movimento del drappo del matador, senza considerare la selezione e l’allevamento particolare cui sono sottoposti. Che il toro odii i colori caldi, questa ancora oggi non è una certezza.
  4. Il gatto vede solo bianco e nero: i felini, in realtà, riescono a vedere alcuni tipi di colore quali il blu, il giallo ed il verde. Quello che non riescono a percepire con la vista, sono le sfumature
  5. Le gobbe del cammello sono piene d’acqua: le grosse appendici di quest’animale non trasportano acqua bensì grasso che viene consumato quando il cammello è impossibilitato ad alimentarsi durante le sue traversate nel deserto.
  6. Il suicidio dei lemming: questa leggenda nasce dalle morti accidentali che avvengono durante gli spostamenti di questi piccoli roditori. Chiaramente è un triste mito da sfatare; i lemming si muovono in grossi gruppi e non è raro osservare la caduta da un dirupo di qualche esemplare (da qui il suicidio), dovuta proprio alla forte pressione degli altri suoi simili, oppure alla morte provocata dallo sfinimento per il lungo viaggio.
  7. La memoria del pesce rosso è di soli tre secondi: diversi esperimenti condotti dai ricercatori e legati al posizionamento del cibo in un punto definito dell’acquario, hanno dimostrato la falsità di tale mito.
  8. Il camaleonte cambia colore in base a dove si trova: la capacità di tale animale di cambiare colore facilmente è dovuta alla sensazione di paura che esso prova quando sente un pericolo. Ma l’influenza dell’ambiente cui si trova è limitatissima e non determina appieno il colore scelto dal rettile. 
  9. Il grosso pesce che mangiò Pinocchio era una balena: la trasposizione cinematografica del romanzo ha influito tantissimo. Nel cartone, infatti, sembra sia una balenottera azzurra ma in realtà in origine si parla di uno squalo.
  10. La monogamia dei pinguini: questa cosa riguarda solo una specie in particolare ovvero quella dei pinguini imperatore. In realtà, nella maggioranza dei casi, i pinguini scelgono i propri partner durante la fase di riproduzione. La crescita dei cuccioli vede la partecipazione dei due genitori, ma senza per forza continuare un rapporto di tipo monogamo.

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