Il 27 gennaio scorso – proprio mentre Rouhani teneva la sua conferenza stampa in Italia – l’agenzia per i diritti umani in Iran HRANA, rilasciava in esclusiva una lista di 100 detenuti iraniani che, nel carcere di Sanandaj, attendono di essere mandati al patibolo (Hrana).
Una lista lunghissima che, tra le altre cose, comprende cinque prigionieri condannati a morte pur avendo commesso il reato in eta’ minorenne, in piena violazione della Convenzione Internazionale per i Diritti Civili e Politici (ICCPR) e della Convenzione ONU sui diritti dei Bambini. Due Trattati entrambi volontariamente sottoscritti e ratificati dal regime iraniano. I nomi dei cinque detenuti condannati a morte quando ancora minorenni sono: Amaj Hosseini, Arsalan Moradi, Himan Oramnejad, Kiomars Nasiri e Ayoob Ahmadi.
Non solo: nella stessa “lista del Terrore”, ci sono tre detenuti condannati al patibolo per “Moharebeh“, ovvero per “aver dichiarato guerra contro Dio”. Si tratta di una accusa primitiva, usata dal regime iraniano anche per impiccare tutti coloro che si ribellano al potere centrale di Teheran o che non si riconoscono nei dettami del Khomeinismo. I tre detenuti condannati a morte per Moharebeh sono: Heyman Mostafaie, Seyed Bakhtiar Memari e Habiballah Lotfi.
Il restante dei detenuti, sono stati condannati all’esecuzione capitale per altri reati, tra cui anche lo spaccio di quantitativi minimi di droga o il semplice trasporto di sostanze stupefacenti. Purtroppo in Iran spesso il narcotraffico e’ praticato spesso da chi non ha alternative economiche e professionali, relegato ai margini sociali proprio dalla Repubblica Islamica. Questo dramma e’ stato descritto meravigliosamente dal regista iraniano Keyvan Karimi nel film documentario “Broken Border” (video sotto). Karimi e’ stato recentemente condannato a 6 anni di carcere e 223 frustate per motivi politici (No Pasdaran).
A poche ore dalla fine della sontuosa, quanto ridicola, visita di Rouhani in Italia (e Francia), ci chiediamo cosa pensa il Governo italiano – autoproclamatosi leader internazionale nella promozione della Moratoria Internazionale contro la Pena di Morte – in merito a “Lista del Terrore”.
Considerando i colpevoli silenzi durante gli incontri con il Presidente iraniano, torna in mente quella bella canzone di Mina e Alberto Lupo: Parole, Parole, Parole…Soltanto Parole…