Magazine

Quei concetti che nel tempo cambiano significato: i Cavalieri

Creato il 15 luglio 2013 da Cozzanews

Da noi è facile imbattersi in conchiglie di murice piene di zooplanctos. Se prestate attenzione, nelle vicinanze vedrete un piccolo spiazzo che ricorda un po’ le vostre piste per le biglie. Potete stare certi che in zona sgambettano dei cavallucci marini. Sono sempre pronti a dare un passaggio e sono davvero economici come mezzo di trasporto: con un pasto ti portano dove vuoi. Niente a che fare con le vostre auto che succhiano litri e litri di benzina a prezzi impossibili. E non corriamo neanche il rischio di restare a piedi per uno sciopero! Stareste meglio se vi spostaste con i cavalli anche voi? Probabilmente non con la vostra passione per i clacson negli ingorghi! Però forse un po’ di nostalgia per i tempi passati vi è rimasta appiccicanta come un pomodoro di mare sulla spiaggia dopo una tempesta. Voglio dire, nel 2013 ancora avete i cavalieri! E non sto parlando di uomini che aprono la portiera dell’auto o cedono il passo. Intendo quelli con veste, spadino e onorificenze varie. Come una volta, hanno i loro luoghi di ritrovo e si beano della reciproca compagnia ma, a differenza del passato, non salvano le pulzelle in difficoltà nè ispirano poeti. E soprattutto, più che per il loro coraggio e valore sono conosciuti per la poltrona che occupano e per il conto in banca. Da noi non esiste come carica (del resto non abbiamo neanche mai avuto feudi o regni). Quello che sappiamo l’abbiamo appreso leggendo di Tristano e Lancillotto mentre chi arriva al master in Cultura Bipede studia anche l’Orlando e don Chisciotte (noi siamo per la par-condicio, se poi lottano contro draghi o mulini a vento scelta loro, non discriminiamo). Però i racconti ci piacevano e avevamo provato a creare l’Ordine dei menestrelli. Peccato che i lucci ogni volta che aprivan bocca inghiottivano mezzo litro d’acqua e abbiamo dovuto desistere. Questo per dire che se noi sopravviviamo (da prima di voi a voler essere pignoli) forse non è indispensabile. Fatto sta che da voi Vaticano e Stato riconoscono gli ordini dei Cavalieri e così facendo ci confondono le idee. Mi spiego. Noi leggiamo di uomini il cui credo era l’onore e piuttosto che contravvenire alla parola data si gettavano nella mischia in cerca di una morte gloriosa. Qui dell’aldilà hanno una paura folle (altrimenti non si spiega lo schieramento degli uomini della sicurezza: ma non erano i cavalieri che difendevano i più deboli?) anche se poi s’inginocchiano davanti al Papa e quindi dovrebbero essere credenti (ma la storia della vita eterna allora che fine ha fatto?). Un tempo l’investitura era una missione che durava tutta la vita e a cui ci si dedicava completamente. Ora è un “di più” che si somma all’attività lavorativa quotidiana: avvocatura, politica, mafia e l’impegno per trovare un modo per farsi indagare. Ma forse è solo l’ennesimo segno del cambiamento dei tempi. Una volta c’erano gli opposti: il bene che combatteva contro il male. La delinquenza e la giustizia. La destra e la sinistra… Magari è per questo che da noi non esistono le investiture: gli unici opposti che si uniscono… sono i due lati del guscio quando è ora di fare la nanna!

cozza-news-cavaliere



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog