Un'intera classe di fenomeni lunari, che comprende mutamenti cromatici, luminescenza ed emissioni gassose, lasciano perplessi gli studiosi.
20 giugno 1969, Neil Armstrong compie il suo storico passo durante la prima missione umana sulla superficie lunare: “E’ un piccolo passo per un uomo, un salto gigantesco per l’umanità”.
Nel corso della missione, Armstrong racconta di aver visto un’area notevolmente più illuminata di quella circostante e che quell’area sembra essere leggermente fluorescente. Cosa avrà voluto dire?
Oggi, quasi quarant’anni dopo, nessuno sa ancora esattamente quale fosse la fonte di quella misteriosa luce. Gli scienziati notano spesso questi fenomeni luminescenti osservabili addirittura da terra.
C’è un’intera classe di fenomeni lunari che comprendono mutamenti cromatici, luminescenza ed emissioni gassose. Questi eventi, denominati FLT (Fenomeni Lunari Transienti) o LTP (Lunar Transient Phenomenon), lasciano perplessi gli studiosi come l’astronoma della NASA Bonnie Buratti: “Si tratta di fenomeni controversi. Il mondo accademico è scettico in proposito in quanto non esistono osservazioni certe e sufficientemente documentate”.
Eppure è dal medioevo che gli ossevatori della Luna parlano di queste luci misteriose. Di solito vengono avvistate nelle zone più buie e dove il contrasto è maggiore.
“Durano da alcuni secondi ad alcune ore”, continua la Buratti, “ed è anche per questo che sono difficili da comprovare”. Convinti che questi eventi siano reali ma non conoscendone le loro possibili cause, gli esperti hanno formulato alcune ipotesi.
Atmosfera terrestre
A causare quelli che sembrano improvvisi lampi di luce potrebbero essere particolari condizioni di visibilità: “Ho personalmente osservato alcuni eventi causati da turbolenze e cambiamenti repentini dell’atmosfera terrestre”, dice l’astronoma americana.
Ma non tutti gli LTP possono essere spiegati con i fenomeni atmosferici. Armstrong ha osservato le anomalie nel corso della sua esplorazione sulla superficie lunare e non poteva essere influenzato da interferenze terrestri.
Impatti con asteroidi e meteoriti
Molti astronomi, come Laura Danly dell’osservatorio astronomico Griffith, credono che grand parte dei fenomeni osservati dalla Terra siano causati da impatti di meteoriti e asteroidi: “Sono impatti ad alta velocità che generano esplosioni molto luminose”.
Queste esplosioni da impatto potrebbero spiegare parte dell’attività lunare, ma questa teoria ha un problema di fondo come sottolinea la Buratti: “Continuiamo a vedere queste luci, ma finora non è stato identificato alcun cratere associabile ad esse. In più, nessun evento di grandi dimensioni è stato osservato in contemporanea da più fonti affidabili”.
Smottamenti del suolo lunare
Un’altra possibile spiegazione potrebbe trovarsi nelle frane che si creano lungo le parte scoscesce dei crateri più grandi e che sollevano grandi quantità di polvere. La polvere potrebbe riflettere la luce solare in modo anomalo, dando l’illusione che ci siano delle modificazioni sulla superficie del nostro satellite.
“Se si verificasse una frana sulla Luna, potremmo effettivamente notare qualcosa anche dalla Terra, come una nube di polvere. Ma dovremmo osservare la frana immediatamente prima di un LTP e questo non è mai avvenuto”, spiega la Buratti.
Attività vulcanica lunare
La teoria forse più controversa su questi fenomeni, potrebbe cambiare completamente la nostra visione della Luna. Essa contrasta con l’ipotesi secondo la quale il satellite terrestre è geologicamente inattivo da tempi remoti.
“Una delle spiegazioni più intriganti dei fenomeni transitori è il vulcanismo attivo”, racconta l’astronoma americana. “E’ una questione rilevante perchè dimostrerebbe che la Luna è ancora geologicamente attiva”.
Alcune fotografie scattate durante le missioni Apollo, hanno rilevato una strana formazione rocciosa che alcuni scienziati ipotizzano possa essere il risultato di attività vulcanica recente. Sarebbe una scoperta cruciale che potrebbe fornire anche una spiegazione agli LTP.
Ma il mondo accademico è ancora poco convinto: “Quando si propone una teoria o un modello”, spiega Buratti, “bisogna essere in grado di provarlo con dati ripetuti e incontrovertibili. La luminescenza che si dice prodotta da eventi vulcanici, non è mai stata osservata contemporaneamente da due fonti attendibili e indipendenti”.
Emissione di Gas profondi
Anche se la Luna non dovesse essere più geologicamente attiva, alcuni astronomi credono che possano ancora esistere tracce gassose, residui del tempo dei fenomeni vulcanici.
Se i gas raggiungessero la superficie e venissero colpiti dai raggi solari, potrebbero generare bagliori di luce rossa e blu. La Luna possiede sicuramente minerali in grado di produrli e di farli emergere in superficie.
Le teorie che cercano di spiegare i Fenomeni Lunari Transienti, come abbiamo visto, sono tante. Ma qual’è allora la più plausibile? La dottoressa Buratti preferisce non indicare una sola spiegazione: “Credo che dietro a quei fenomeni vi siano moltissime spiegazioni diverse, anche perchè è probabile che vi siano tanti fenomeni diversi”.
Per ora le cause di questi affascinanti ed elusivi fenomeni lunari rimangono un mistero inspiegabile.