Magazine Diario personale

Quei pochi noi svergognati.

Da Posacostantino
QUEI POCHI NOI SVERGOGNATI.
Che fa se uno muore di fuoco, tanto è un libico. Che fa se un kamikaze salta prima di un pensare, tanto è sempre in bilico. Che fa se l'Afgano è più di un Talebano, tanto fa l'indiano. Che fortuna se andando un pò più in là c'è quello di kioto. Quello che per non morir si tuffa in maremoto. Poi ci siamo noi, sempre più sciolti e liberi, che per non morir di noia bruciamo un bel barbone. Bisognerebbe dare un premio per l'audacia a quel negando la vita, si droga e poi si sfoga. Un cespuglio di ortiche a quel vil di membro e poi buttarlo giù nel brembo. Siamo tutti grandi fratello che per non dormir da soli finiamo in un ostello. In fondo ci piace non lasciar sospesi ecco perché ogni tanto per far tornar i conti scegliamo un sol regolamento. Siamo tutti per il sociale, ma non ci sentiamo affatto uguali. Poi c'è il nord e il sud, basta girarsi ce né ancor più al sud. Sarebbe meglio andar sulla luna, così forse dopo noi uomini, le donne vanno via ad una ad una.

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