“Neruda non me ne voglia, ma certe volte sono stufa di essere donna. Quando ho partorito il mio unico figlio, ho ringraziato il cielo per il suo sesso: quanti problemi si sarebbe risparmiato per il solo fatto di nascere uomo!
È stato questo – l’essere donna – a infliggermi la peggiore delle sconfitte, quella che puoi subire soltanto quando una creatura è nata dal tuo corpo, dal tuo corpo di donna. Non sono una persona importante e la mia storia non ha niente di straordinario, è soltanto la storia di una giovane madre strappata a tale condizione. E questo fatto, sebbene anche il padre sia passato attraverso tutti i dolori possibili e immaginabili, ti rinchiude nella solitudine più totale: qualunque cosa accada, è una sensazione che non potrai mai condividere con nessuno. La paternità può essere un atto intellettuale: tu sei mio figlio perché i hanno raccontato che lo eri, non ti sei mai mosso nelle mie viscere, non ti ho mai sentito palpitare, e anche se i miei geni sono dentro di te, non sei nato carne della mia carne. Lo so che gli uomini del mondo intero mi odieranno per quanto sto per dire, ma alla mutilazione di un atto quasi intellettuale si può sopravvivere, a differenza della mutilazione di un atto violentemente carnale qual è il parto.”
(Da QUEL CHE C’E’ NEL MIO CUORE di Marcela Serrano)
Quante volte abbiamo avuto questi pensieri…e senza nulla togliere alla figura paterna, ci siamo trovate a gioire e nello stesso tempo a soffrire per questa “condizione che ci è toccata in sorte!
Io amo Marcela Serrano. Ho divorato tutti i suoi libri, li ho letti e riletti decine di volte e ogno volta scopro qualcosa di nuovo. Marcela (per me è come un’amica!) ti parla direttamente al cuore e racconta emozioni, dolori, gioie che tutte noi donne prima o poi abbiamo provato.
“Quel che c’è nel mio cuore” narra le vicende di Camila, una reporter, cilena di nascita e da anni rifugiata negli Stati Uniti, che ha appena perso il figlio. Malgrado la sua sofferenza, Camila accetta di fare un reportage in Messico dove incontra Reina Barcelona, a fianco dei ribelli messicani.Camila, dopo alcune titubanze, si lascia coinvolgere nella lotta politica, anche per fare i conti con il passato e le proprie origini. E come le donne maya, alla fine, dovrà raccontare quel che c’è nel suo cuore…
Io ve lo consiglio!
Quel che c’è nel mio cuoreMarcela Serrano
Collana: Universale Economica