Questo libro va letto lentamente facendosi trasportare nel labirinto dei ragionamenti che i botanici e biologi costruiscono con le loro domande per giungere a capire lo schema che sta dietro ai comportamenti delle
piante. Non c'è dubbio che la curiosità è alla base del conoscere e quella degli studiosi è veramente stupefacente! Del tipo:
- come fa una pianta a sapere che è primavera e quindi fiorire?
- come fa a girarsi sempre verso la luce?
- come fa a far crescere le radici verso il basso quando è sempre in movimento verso la luce?
- e molto ancora.
Esperimenti ed acute osservazioni portano alle spiegazioni scientifiche che, diciamolo, escludono l'assomiglianza all' umano che a volte noi vogliamo attribuire alle ns piante di casa. Ciò non toglie comunque che io possa dire al mio Limone che sta sul terrazzo: quanto sei bello! e pensi che lui sia felice del mio complimento. Oppure chiamare "il Magnifico" l'Acero giapponese che ho cresciuto da un germoglio trovato e che quando lo vedo con le foglie un po' giù gli dica "hai sete?" Non da ultimo quando guardo l'Ophrys apifera e mi appare un folletto, io la veda come tale. La scienza spiega i sensi con "movimenti chimici o elettrici" ma il resto non ancora. Per farla semplice: se guardo una casa capisco il progetto che l'ha costruita, ma diventa qualcosa di speciale quando io ci abito, la vivo. Certo, materialmente segue le leggi della gravità, della stabilità ma il resto è un'energia, un odore, un "allure" datogli dagli abitanti. Non è che io non apprezzi la scienza anzi, ma apprezzo anche il resto: E uno non esclude l'altro!
Le piante mi donano molto, anche indirettamente! Ad esempio attraverso questo libro ho appreso che noi, umani, abbiamo un sesto senso orientato verso l'interno. Si chiama PROPRIOCEZIONE e ci rende in grado di conoscere le diverse parti del nostro corpo in relazione l'una con l'altra, senza doverle guardare.
Se non fossi stata interessata al comportamento delle piante, probabilmente, non l'avrei mai saputo, perché anche loro ce l'hanno.