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“Quel grattacielo è troppo alto. Ne va segato un terzo”

Creato il 14 febbraio 2011 da Il_vince
“Quel grattacielo è troppo alto. Ne va segato un terzo”

l'articolo originale

Mi piace il termine “segato” per un grattacielo. Denota competenza tecnica, intelligenza e inventiva.
In fondo è sufficiente andare da un ferramenta che vende articoli da grattacielo (necessariamente un GRANDE magazzino) e acquistare una “sega da grattacielo”.
Affronteremo subito i banali argomenti riguardo a chi sono gli operai in grado di usare la “sega da grattacielo” e riguardo a dove far cadere il “surplus di grattacielo” proprio perchè, in quanto banali, è superfluo trattarli in questo testo.
Rifinirei anche il lavoro con una immancabile “lima da grattacielo” per smussare gli angoli più pericolosi (magari qualche famiglia tiene dei bambini…).
Ma perchè le decisioni spettano sempre ai più incompetenti e i più cretini?? Ma allora è così in tutto il mondo, non solo da noi…

Da “Il Resto del Carlino” di un ventennio fa. Questa è la scansione dall’originale.

NEW YORK - Tutti hanno visto crescere come funghi i grattacieli a Manhattan. Nessuno però ha mai visto segarli perchè troppo alti. Succederà da domani sulla novantaseiesima strada. L’ordine del sindaco è preciso: 12 piani, dal trentunesimo al ventesimo, della “108 East Tower” dovranno sparire in meno di un mese. Sarà un autentico spettacolo di tecnologia e precisione che mobiliterà anche decine di pompieri e poliziotti. Interi pezzi di parete saranno smontati da specialisti dell’edilizia aerea come parti di un gigantesco “Lego”. Ci vorranno 8 miliardi solo per le demolizioni. E’ la prima volta nella storia della città che questo accade. La battaglia legale, molto controversa, è durata 5 anni. C’è ancora chi si chiede se gli altri grattacieli di Manhattan, tutti altissimi, sono “raccomandati”. Il costruttore Laurence Ginsberg, alla fine ha perso. Con le fette di grattacielo che gli “crescono” potrà ricostruirne uno più piccolo di 19 piani proprio di fianco a quello che verrà “tagliato”. “C’era un errore nelle mappe della città” è stata la sua difesa in tribunale. “Nessun palazzo in quella zona supera i venti piani” hanno risposto dal municipio “tutto ciò che cresce va eliminato”.
Ginsberg, per pubblicizzare i suoi appartamenti di lusso quando ancora il grattacielo era in costruzione, aveva usato il richiamo del panorama definendolo “il più esclusivo e originale di Manhattan”. Molti nel momento del boom avevano già comprato gli ultimi 3 piani che effettivamente hanno una vista mozzafiato ma non hanno mai potuto abitarli e adesso aspettano di ricevere i soldi indietro. A denunciare l’abuso edilizio è stata un’associazione di inquilini degli altri palazzi del quartiere che si sono visti improvvisamente le loro case oscurate dalla nascita dell’enorme fungo di 31 piani.
Demolire parte di un parallelepipedo di oltre cento metri di altezza richiederà l’impiego di tre gru in contemporanea, mentre tutti i palazzi circostanti verranno coperti da uno speciale cappuccio protettivo. Un martello pneumatico comandato a distanza, azionato da un braccio meccanico, avrà la funzione di mazza spaccamuri, mentre tutti i calcinacci scivoleranno fino a terra in speciali tunnel di plastica. Inoltre intorno a tutta la parte abusiva del grattacielo verrà applicata una fasciatura di plastica arancione e si monterà un ponte d’acciaio sul quale potranno lavorare gli operai specializzati.
Il palazzo abusivo è esattamente doppio degli altri. Spunta nel cuore dell Upper East side, in una zona residenziale abitata dagli yuppies che non soffrono la crisi.



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