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Quel lato B del Pd

Creato il 21 novembre 2013 da Albertocapece

imagesAnna Lombroso per il Simplicissimus

“È mai possibile porco di un cane che le avventure in codesto reame vadano sempre a finire con grandi puttane?”. Per un re, Carlo, che si rammaricava, un altro, Giorgio, se ne compiace.. che come i governi di salute pubblica si sono convertiti in estesi inciuci, il centralismo democratico si è mutato in confezionamento confuso e maldestro di una unità di facciata, l’appartenenza, non ad ideali, ma ai requisiti di un ceto che considera irrinunciabili privilegi, rendite, alleanze profittevoli, posti e sinecure.

 Erano meglio quelle di prima, di puttanelle, sia le olgettine che si vendevano per sontuosi stivaloni alla coscia, pomposi cellulari, mancette e comparsate, che quelle che a motivo di eccezionali prestazioni, accedevano a dicasteri e assessorati.

Qui a contendersi posti e posticini ci sono dei bruttarelli senza appeal, dei quali è lecito mettere in dubbio l’attrattiva erotica almeno quanto il carisma, che, combinato il guaio, si aspettano di salvare la loro faccia insignificante quanto il loro lato B,  con un twit, o grazie al post indulgente di qualche  rappresentante dell’altra prostituzione, quella tramite scrittura.  Contando sulla convinzione incorreggibile di aver diritto all’assoluzione di elettori malati di coazione a ripetere l’errore di votarli, di fan della ruota della fortuna, di un popolo credulone o illuso che rappresentino le tracce archeologiche di antichi valori e idee, invece ripudiate, tradite, odiate, vilipese.

E guardate come si stupiscono se li fischiano quando esprimono cordoglio, se non sono creduti quando parlano in nostro nome, se qualcuno profana le loro sedi, dove campeggia dal Lingotto in poi un simbolo anodino che non simboleggia né memoria cè futuro, un marchio per un brand poco commerciabile perché sotto l’etichetta non c’è il  prodotto.

Si stupiscono di non piacere, e lo credo, si danno tanto di quel da fare per correre in televisione, per farsi fotografare con sgaurdo sognante, per lanciare invettive e messaggi di ribellione e smentirli poi in tempo reale come si addice a twitter-victim, per piacere al popolo della rete. Ce la mettono tutta per imbonire il popolino beota con i loro giochi di prestigio, quelli in scatola che si regalano ai bambini per Natale, perché sono eterni ragazzini anche a 50 anni, perenni esordienti, che in ragione della loro immaturità, si aspettano clemenza e benevolenza, anzi l’ammirazione dovita alle loro capriole da saltimbanchi.

Eh si dispiace che sia stata presa di mira una sezione di partito, simbolo di tempi nei quali la politica non era diventata un monopolio delle loro trucide ambizioni e della loro impunite velleità di inviolabili manigoldi, posti dive si ragionava insieme, si litigava, ci si sentiva parte di una visione del futuro. Ma non sarà che a devastare quella sede sono stati dei militanti focosi, incazzatissimi, adiratissimi per essere stati espropriati della dignità di un pensare, di memorie e di utopie, la più tradita della quali è quella di stare dalla parte di deboli, sfruttati, umiliati? Non saranno stati loro elettori oltraggiati che a pochi passi da là, promosso proprio da loro, si consumasse il rito osceno di dilapidare risorse in un investimento inutile che diventa osceno a fronte di un Paese devastato dall’incuria e dalla miseria pubblica, per favorire la loro offensiva  opulenza personale?


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