Quel motivetto che mi piace tanto

Creato il 18 luglio 2014 da Vittoriano @BVittoriano
Canto quel motivetto che mi piace tanto, e che fa ….”.  I meno giovani ricorderanno questa simpatica canzoncina degli anni ’40 dell’orchestra di Pippo Barzizza, che fu anche lo slogan (parafrasato) di un famoso spot del mitico carosello.
Sotto la doccia, in bicicletta o viaggiando in auto ci capita di canticchiare o fischiettare la nostra canzone preferita, magari quella che ci spinge al buon umore o ci fa ricordare un momento piacevole della nostra vita.
E’ un esercizio “canterino” che facciamo volentieri soprattutto durante le vacanze, quando le tensioni o lo stress da lavoro si allentano per far posto ad occupazioni o pensieri più distensivi.
Purtroppo questo particolare vezzo è messo a dura prova dalle proposte musicali degli ultimi anni, in gran parte scadenti o poco orecchiabili, tanto da essere dimenticate in fretta.
Nemmeno la kermesse di Canale 5, “Coca Cola Summer Festival 2014”, giunta alla seconda edizione, pare smentire il trend delle ultime estati contrassegnate da canzoni non eccelse, in molti casi anonime e fuggevoli prima ancora che si aprano le porte dell’autunno.
I miei adorati figlioli mi dicono scherzosamente (ma non troppo) che sto diventando vecchio e nostalgico  quando il motivetto che mi piace tanto è
… una canzone di Gianni Bella, "Non si può morire dentro", che mi fa ritornare agli anni della mia adolescenza e delle prime festicciole a casa di amici;
… una canzone di Claudio Baglioni, "E tu," che mi fa ripercorrere con la mente le lunghe passeggiate in riva al mare alle prese con le prime cotte e filarini;
… una canzone di Eros Ramazzotti,Adesso tu”, che mi ricorda il primo bacio con la ragazza che sarebbe diventata mia moglie …
Ogni estate ingaggio una discussione con la mia prole sui brani da inserire nel nostro CD “familiare”. Non trovandoci mai d’accordo sulla canzoni preferite, arriviamo al solito compromesso: ogni componente della famiglia (siamo in quattro) sceglie i suoi dieci brani preferiti disposti in ordine rigorosamente cronologico (dal più vecchio al più giovane): papà, mamma, figlia, figlio.
Così quando siamo in macchina e arriva il mio turno, mi godo … quel motivetto che mi piace tanto, incurante dei “sogghigni” che sento arrivare dai miei compagni viaggiatori.
Mi rilasso con la mente. E sorrido divertito.http://feeds.feedburner.com/VittorianoBorrelliLeParoleDelMioTempo

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