Certo, se decidi di vivere su un lago, evidentemente, ami il bello e ami circondarti di cose belle. Aggiungo, un po’ prosaicamente, che hai i mezzi per poterti permettere il bello del bello. E quindi non ti costruisci semplicemente una casa sul fronte del lago, no: ti costruisci una villa superba con approdo incluso. La arredi con opere d’arte e copie di opere d’arte degli artisti a te contemporanei che più ami, perché ami circondarti di cose belle, e curi il tuo giardino. Che non è semplicemente un giardino, ma un vero e proprio parco. Un orto botanico, anzi.
Un paradiso vista lago: Villa Carlotta a Tremezzo, sul Lago di Como
E noi, poveri mortali, accediamo alla tua tenuta dall’ampia cancellata, e ci troviamo davanti una fontana con ninfee, racchiusa da siepi che sembrano petali di fiore. E saliamo la prima rampa di scale che porta all’ingresso della villa e da una parte e dall’altra una galleria a limonaia. Il profumo di agrumi che si sprigiona è inebriante, fresco, frizzante. Un’altra rampa di scale e qui è il gelsomino che comanda: e di nuovo il profumo è intenso, fresco, stuzzicante. Questo giardino romantico è solo un’anteprima, un assaggio della bellezza di cui siamo circondati.
La valle delle felci nell’orto botanico di Villa Carlotta-Tremezzo
Finalmente si entra nella villa, che oggi è più che mai un museo, ma che già come museo sicuramente doveva averla concepita Gian Battista Sommariva , il suo proprietario, colui che amava il bello e amava circondarsi di cose belle. Se anche non lo sai, lo capisci subito che sei davanti a dei capolavori: di quelli più noti, come l’Amore e Psiche di Canova, capisci che si tratta di una copia perché sai che l’originale è al Louvre, tuttavia scopri che il nostro anfitrione non ha voluto una copia qualunque, ma l’ha commissionata all’unico allievo del Canova al quale il maestro aveva dato l’autorizzazione a eseguire riproduzioni dalle sue opere. Se Canova è l’artista preferito per quanto riguarda la scultura (e non abbiamo solo copie, ma anche originali, come il Palamede, e statue in gesso), per la pittura è Francesco Hayez con L’ultimo addio di Romeo e Giulietta, un altro dipinto di questo pittore il cui tema è il bacio, anche se la sua opera più nota è proprio Il bacio.
Usciamo di nuovo fuori, perché il bello della villa è l’ampio parco che si sviluppa sul dolce pendio che accompagna la riva del lago. E’ un orto botanico a tutti gli effetti, con una sezione dedicata alle camelie, il bosco dei rododendri, il giardino dei bambù (bellissimo, sembra di stare in un giardino giapponese) e una zona, la valle delle felci, che mi ha riportato immediatamente alle foreste pluviali australiane, dove le felci a ombrello crescono rigogliose in un ambiente umido e selvaggio. Il tutto è una passeggiata piacevolissima, nel verde e in mezzo ai fiori. Tra le fronde degli alberi, ogni tanto, si insinua il blu del lago sottostante. Per ricordarci che ci troviamo in un paradiso con vista sul paradiso.
Il Giardino dei Bambù di Villa Carlotta