Aveva detto quest’ultimo (Corriere della sera del 10 settembre del 1992) come con la logica di fare "sacrifici per avere un' Italia veramente diversa, in una situazione così drammatica per l' economia italiana si può immaginare che lo Stato ricorra a un prestito forzoso, a carico di tutti i cittadini e in relazione al loro reddito".
Ritorna sulla proposta un anno dopo. Troviamo una rievocazione del fatto in un servizio sull’Unità (vedi immagine) e in un articolo di Marco Cianca sul Corriere della sera in data 23 gennaio 1993. Scrive Cianca: “Lui, il segretario della più grande confederazione sindacale, invoca sacrifici durissimi per tutti. Il suo ragionamento parte dalla constatazione che il prestito internazionale richiesto dall' Italia impone severe condizioni: non rispettarle sarebbe da irresponsabili, significherebbe scherzare con il fuoco, a rischio di vederci bloccare la seconda rata… Il nostro sistema industriale e' stato travolto dall' indebitamento pubblico e dalla finanziarizzazione dell' economia. Non si esce dal buco nel quale siamo caduti con una manovra di aggiustamento contabile. Bisogna reperire nuove risorse…”.
Ma che propone la Cgil? Torna alla carica con il prestito forzoso? "Si' . risponde Trentin, lo riproporremmo con decisione". E che altro? "Bisogna avviare la riforma dell' imposizione sui redditi e sui patrimoni. I titoli pubblici di nuova emissione debbono essere nominativi. Vanno eliminate tutte le forme di cedolare secca e deve valere la progressivita' dell' imposizione. Nei Paesi civili si pagano le tasse su tutti i redditi e non solo su una parte di essi. Bisogna far rientrare nella legalità zone oscure che permettono l' evasione fiscale, il riciclaggio del denaro sporco e la redistribuzione selvaggia delle risorse". Prestito forzoso, Bot e Cct nella denuncia dei redditi.Una requisitoria, questa di Trentin, che spiazza tutti”.
Ma che non piacque nè alla sinistra di Achille Occhetto nè alla destra.