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E' un percorso. E si va per aggiustamenti, a volte per forzature autoimposte. Un recente studio scientifico ha spiegato che, per un essere umano, è quasi impossibile mantenere perfettamente una direzione se non ha riferimenti: il sole, la luna, le stelle. Senza riferimenti precisi, senza una bussola, pur prefiggendosi di proseguire sempre diritto di fronte a sè, l'essere umano si perde, disorientato, e tende a camminare in circolo. La cosa è particolarmente pericolosa in un luogo deserto, sconfinato, ma può materialmente capitare anche in una grande città quando si cerca di raggiungere un luogo preciso. Qualche giorno fa sono stato intervistato per qualcosa che ha a che fare con la psicologia delle relazioni. Rispondendo, ascoltandomi, mi è tornato in mente quello studio scientifico. Ho camminato. Mi sono perso. Sono andato in circolo senza punti di riferimento. Poi ho costruito bussole. Piantato paletti. Mi sono orientato. E ho cominciato a giocare di sponda, autoimponendomi una ascolto e fiducia maggiori in chi ho accanto. Cerco sempre di orientarmi, di verificare se non stia camminando in modo circolare tendendo a destra (niente di politico, è che chi usa prevalentemente mano e gamba destra camminando tende naturalmente verso quel lato). C'è un punto di riferimento più luminoso degli altri. Anzi due. Il secondo è la fiducia riposta nella sapienza di quel proverbio senegalese. Non me lo ricordo con precisione, però sono sicuro avesse a che fare con la determinazione a mettercela davvero tutta, a fare i conti con le proprie tare caratteriali, con i propri limiti. Qualcuno si riesce pure a superare. Collericamente vostro, con la consueta seriosa ironia, vi dedico esta cansion.
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