(ogni autore) potrà contemplare, dalla sua poltrona riservata, l’arcigno cipiglio di direttori di riviste che si disputeranno i suoi poemi a colpi di banconote, con l’inferno nell’anima. Godrà del divino appagamento di veder deprezzati, o sull’orlo della bancarotta, i valori dello scrittore rivale.Insomma c'è quest'Horacio Quiroga, scommettiamo che lo conosci per il Decalogo del perfetto scrittore di racconti?, che negl'anni venti vedeva direttori di riviste, editori e autori scannarsi come fossero al mercato del pesce per accordarsi sulla retribuzione intellettuale, e allora che fa?, scrive questo pezzo, in cui teorizza la SURreale istituzione di una Borsa valori della letteratura.
Come sottolinea Raul Schenardi, il coordinatore del blog di SUR sur quale la mia traduzione è andata a finire oggi, è da un ventennio che inspiegabilmente Quiroga non lo si trova nei scaffali delle nostre librerie.
Però su Prospektiva 53 c'è, per dire.
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