Matteo Mongelli presenta in esclusiva per TuttoCalcioEstero la rubrica mensile “Quel treno per la Russia”. Ogni primo giorno del mese verrà presentata la storia di una città, delle sue maggiori attrattive odierne e del suo legame con il calcio. Per essere informati a tutto tondo e, magari, scoprire qualcosa di nuovo.
Ci sono storie che, almeno una volta nella vita, vale la pena leggere. Ci sono storie che, almeno una volta nella vita, vale la pena di raccontare a qualcuno, sperando che il nostro interlocutore, le tramandi ad altri. Sono storie, come quella di Grozny.
Il Palazzo Presidenziale di Grozny dopo i bombardamenti subiti nel corso della Prima Guerra Cecena.
Anno 2003, Cecenia. La “terribile” – così significa in russo Grozny – è veramente tale, tanto che le Nazioni Unite la proclamano la città più devastata del mondo. Bombardata una prima volta tra il 1994 ed il 1996 (la cosiddetta Prima Guerra Cecena), ed una seconda, ininterrottamente tra il 1999 ed il 2003 (Seconda Guerra Cecena), oltre 100.000 morti in tutta la Cecenia. Numeri enormi, di un conflitto di cui, in Europa Occidentale, ancora non si parla.
E’ un conflitto che distrugge case, collegamenti ferroviari, ma non spezza nell’animo i ceceni, vittime sin dal 1944 – anno in cui Stalin deportò in massa la popolazione locale rea, a suo dire, di aver appoggiato l’invasione nazista dell’Unione Sovietica – di soprusi.
Dal 2003, grazie anche ai fondi governativi russi, Akhmad Kadyrov – un ex indipendentista ceceno che sin dal 2000 aveva offerto la propria collaborazione alle forze russe – eletto (nonostante alcuni possibili brogli elettorali, secondo l’OCSE) primo presidente della Repubblica Cecena, inizia un’opera di ricostruzione totale della città. Ma non è tutto rosa e fiori: perchè il 9 maggio dell’anno successivo una bomba, collocata da indipendentisti ceceni sotto il suo sedile allo stadio Sultan Bilimkhanov dove si teneva la Giornata della Vittoria, uccide lui ed un’altra ventina di persone.
E’ la fine di un’era, l’inizio di un’altra: il figlio Ramzan Kadyrov diviene Primo Ministro Reggente nel 2005 e Presidente due anni più tardi, nonché bersaglio preferito di Anna Politkovskaya, celebre giornalista assassinata nel suo appartamento di Mosca nel 2006. “[La Cecenia] è quel posto dove alcuni possono fare ciò che vogliono, altri devono accettarlo. […] E’ un angolo del paese dove i diritti civili non esistono.” scriveva. La reputazione di Kadyrov è terribile: ha alla sua mercè un gruppo paramilitare sospettato di uccidere tutti coloro siano contrari al suo potere. I suoi eccentrici gusti hanno fatto scalpore in tutto il mondo occidentale: ha sostenuto a spada tratta la poligamia, ha adottato un leone ed una tigre come animali domestici. Eppure, in Cecenia, gode di uno straordinario consenso. Dopo anni di guerre, distruzioni, vittime innocenti, nella regione si respira la pace ed un senso di recuperata normalità.
La Moschea di Grozny, intitolata ad Akhmad Kadyrov
Per quanto Kadyrov possa essere un personaggio discutibile, gli deve essere riconosciuto il grande merito di aver promoso in quel di Grozny uno sviluppo urbano rapido ed efficace. Sono stati costruiti grattacielo e ristoranti di lusso, oltre che la più grande Moschea d’Europa laddove una volta sorgeva il Palazzo Presidenziale Sovietico, intorno alla quale sorgono una scuola religiosa, un’università musulmana, una libreria islamica. L’aeroporto della città è salito al rango di scalo internazionale, e su questa scia si progetta una stazione sciistica che possa rendere la Cecenia “la Svizzera asiatica”. Sono persino stati ripiantati gli alberi andati carbonizzati durante i conflitti. I pavoni passeggiano indisturbati per la città, i marciapiedi sono puliti come ben pochi altri in Europa, Kadyrov Jr. capeggia sui manifesti, abbraccia bambini, regala soldi alle donne che portano il velo ed ai più bisognosi. E’ un vero e proprio culto di quella persona che – come essa stessa si definisce – è “un vero servo del popolo ceceno. Non un politico od un economista. Una persona che è e resterà al servizio della sua gente.” Il suo compleanno (il 5 ottobre) non deve essere festeggiato da nessuno, ma poco importa, perchè la stessa data è proclamata come il “Giorno della Città di Grozny”, in cui si ricorda la fondazione della città con spettacoli di danza, canto e arti varie a cui hanno partecipato – in passato – anche l’attore Jean Claude Van Damme, l’attrice Hilary Swank, la violinista Vanessa Mae, pagata circa mezzo milione di dollari purchè accettasse di esibirsi in Cecenia.
Ramzan cerca e trova consensi. Fa le cose in grande stile. Anche attraverso il calcio. Proprietario del Terek, la squadra della città nonchè una delle più grandi passioni del popolo ceceno, ha prima centrato la promozione in RPL e, negli ultimi anni, legittimato la categoria, sfiorando la qualificazioni all’Europa League e portando in Russia giocatori importanti quali Maciej Rybus, Mauricio, Adilson e Ailton. Non solo: è stato anche costruito uno stadio – intitolato anch’esso ad Akhmad Kadyrov – inaugurato l’11 maggio 2011 con la partecipazione di ex stelle del calcio quali Dida, Barthez, Ayala, Figo e addirittura Maradona. Ai tifosi furono consegnati magliette e cappellini bianchi, blu e rossi in base al settore occupato durante la gara, in modo da formare la bandiera russa in tutto lo stadio.
L’Akhmat Arena vista dall’alto
Proprio lo stadio è la ciliegina sulla torta di una città che sta facendo passi da gigante. In una regione il cui tasso di disoccupazione è intorno al 40%, l’Akhmat Arena, considerata da molti come uno dei progetti più validi ed interessanti di tutta Russia, ha portato decine di posti di lavoro. Entrandovi non si può non notare, accanto alla gigantografia di Kadyrov junior, il volto di Putin, mentore dell’oligarchia e principale artefice delle sue fortune. I numeri sono importanti: trentamila posti a sedere (il progetto originario ne prevedeva cinquemila in meno), di cui molti dedicati a disabili, al suo interno vengono ospitati anche ristoranti e bar, oltre alla sala stampa della società. Si possono affittare i cosiddetti VIP-Box, in cui mangiare e nello stesso tempo guardare la partita, oppure prendere accordi per escursioni nel complesso sportivo e, magari, al termine della visita fare acquisti nel negozio ufficiale subito davanti allo stadio, in cui vi è qualunque oggetto possiate immaginare: non solo le classiche magliette, ma anche penne, cuscini, tazze e chi più ne ha più ne metta.
L’Akhmat Arena vista dall’esterno – Foto Terek.Ru
Ed ora, quali sono i progetti del futuro? Kadyrov ha progettato e costruito la Football Academy Ramzan, aperta il 27 novembre 2011 e pienamente operativa. Il complesso è costituito da diversi campi in erba sintetica, oltre ad una foresteria che ospita i numerosi ragazzi delle giovanili. L’obiettivo è avere un settore giovanile di alto livello come i grandi club europei, oltre a permettere a diversi ragazzi ceceni di avvicinarsi al mondo del calcio, diventando protagonisti con la maglia del Terek sia in campo nazionale che internazionale. Per dare vita a nuove storie, più allegre, da raccontare in futuro.
VIDEO DI PRESENTAZIONE DELLA FOOTBALL ACADEMY RAMZAN
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