Ma inevitabilmente sono solo approssimazioniQuanto mi ha colpito e coinvolto la lettura de Gli scomparsi di Daniel Mendelsohn ve l'ho già detto. Si tratta di uno dei libri più intensi e appassionanti che abbia mai letto sulla memoria dello sterminio del popolo ebraico. Eppure è un libro che va oltre, immensamente oltre, l'orrore della Shoah, per diventare riflessione alta sul bene e sul male, sulla responsabilità, sulle possibilità stesse della memoria.
Eh sì, forse è proprio questo il punto centrale. La necessità di ricordare ogni singola vita - restituendo a essa qualsiasi ricordo di cui è legittima proprietaria - e in effetti anche l'impossibilità di ricordare effettivamente.
Voler restituire vita e nello stesso tempo esserne incapaci.
E mi sa che è proprio questa la memoria, nient'altro che questa tensione costante, ineludibile, necessaria tra il dovere e il potere. Questa responsabilità nei confronti di ogni vita - perché se non sono io a ricordarla, chi potrà farlo al mio posto? - e questa eterna sconfitta che andrò ogni volta a ricercare.
