Non so da dove arrivino le idee. Mi par di ricordare che Platone avesse delle teorie, in merito. Ad ogni modo, perchè mi colpiscano sempre mentre mi lavo i denti, temo che non saprebbe spiegarlo neanche lui. Il punto è che da tanto non provavo questa sensazione. Amare qualcosa che ancora non esiste, eppure senti vivo dentro te. Averlo sempre in testa, notte e giorno, tanto da non riuscire più a dormire. No, non sono incinta. Non ho preso una cotta.
Ho semplicemente trovato una trama. Così, di nuovo, mi perdo nel mondo della mia immaginazione. Cosa che, peraltro, comporta svariati effetti collaterali. Tipo l'espressione da perenne rimbambita, le difficoltà di comprensione e apprendimento, le amnesie momentanee, la goffaggine e la distrazione. Tanto per enumerarne alcuni. Chè viene anche da chiedersi se essere creativi sia una condanna o un dono. Sì, perchè rinuncerei al mare, allo shopping, agli amici, a tutto pur di starmene a casa a finire il mio libro. Perchè buttare giù parole su una schermata di word è come vomitarle da un groviglio di pensieri.Poi smaltisci la sbornia. Poi, ti senti più leggera.
Ma ho trovato una trama. Sono felice. E vi chiedo clemenza se, in questa dichiarazione, c'è in fondo tutto il peso del mio alibi. Potrei trascurare un po' il blog, è vero. Ma spero che, in un futuro non lontano, possiate dire anche voi che n'era valsa la pena. O, almeno, che possa continuare a dirlo io.
Ah! E comunque ho scelto Salonicco, alla fine.