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Quella carezza al Nebraska

Creato il 14 gennaio 2014 da Massimo
Quella carezza al Nebraska

Scritte in inglese per dire che si tratta di un bel film

C’è un vecchietto del Montana che scappa da casa un giorno sì e l’altro pure deciso a raggiungere a piedi il Nebraska, dove lo aspetta un milione di dollari, che non c’è. Al suo posto ci sarà il suo passato, dove troverà il presente e si riporterà a casa il futuro.

Nebraska, di Alexander Payne, è uno di quei film che se si potesse accarezzare, io non esiterei un attimo. Una sceneggiatura semplice ma esemplare: come costruire una storia intorno a un biglietto della lotteria, un compressore e un furgone. Un cast di attori – Bruce Dern e June Squibb su tutti – così reali da sembrare tuoi parenti, vicini di casa, persone conosciute. Situazioni fulminanti che ti ritrovi a ridere a bocca aperta e altre in cui ti vengono gli occhi lucidi, che poi ti asciughi col braccio come fosse sudore dalla fronte, perché noi uomini duri non ci commuoviamo mai, nemmeno davanti a certe pellicole come questa che insegna a tutti, addetti ai lavori e spettatori, come si può fare grande cinema senza stupire con effetti speciali, senza scomodare attori famosi e senza nemmeno i colori.

Caro regista, caro sceneggiatore, cari attori, cari produttori, cari tutti quelli che hanno contribuito a dare vita a questo film, so che mi state leggendo, volevo dirvi che avete fatto un gran lavoro, complimenti, vi meritate davvero di vincere un milione di dollari ma solo se li investite per fare un altro film come questo, altrimenti il premio non vale.

«Non ha l’Alzheimer, crede solo quello che gli dice la gente»

Quella carezza al Nebraska

Bruce Dern e June Squibb che si guardano in bianco e nero ma si vogliono bene a colori



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