Sappiamo tutti che cosa è successo lunedì all'alba al Cairo: 51 morti e centinaia di feriti fra i sostenitori dell'ex presidente o presidente deposto Morsi dopo che i militari hanno aperto il fuoco. I telegiornali hanno mostrato tutte le immagini.
Non c'è una verità sulla base della quale costruire una riflessione (i m ilitari sostengono di essere stati attaccati, i manifestanti dicono di no). Esistono soltanto versioni dei fatti.
Sono stato comunque al funerale del religioso copto, sempre al Cairo. Spesso i sentimenti e le dichiarazioni di una minoranza ti danno la temperatura di un paese. Come avevo scritto un po' di tempo fa: le nostre radici affondano tutte nella terra abitata da queste persone. Lo dico senza escludere gli altri. Ma rivendicando il senso di una profondità. Intesa non soltanto in senso religioso, ma anche - e dal mio punto di vista - soprattutto umano e culturale.
Sono così stanco che non aggiungo altro, carico le fotografia delle esequie soltanto. Sono contento che il Telegiornale di RSI abbia trasmesso il servizio: dei cristiani in Medio Oriente nn si interessa più nessuno. Se non a parole.
L'ultimo scatto mostra un ponte del Cairo senza traffico e persone: i militari sono sempre più presenti in cittä. Spesso una fotografia senza nessuno suggerisce meglio di tante altre immagini il senso dell'angoscia. Verso il futuro, metti pure anche soltanto domani mattina.
Tutti i diritti per le fotografie sono riservati (c) 2013 / weast productions.