Credo che come adulti stiamo vivendo in modo molto forte, forse troppo, la percezione di un mondo ostile, di una società diventata ormai a beneficio del “più forte” e del “più furbo”. Un mondo nel quale, finito il tempo dell’associazionismo di vario livello e tipologia nel quale era più facile sentirsi parte di un gruppo solidale, conta ormai solo l’individualismo. Sembra che il motto dominante sia “morte tua, vita mia”. In un momento storico in cui i posti di lavoro sono pochi e molto spesso precari, sentiamo che la corsa al proprio posto al sole debba essere senza esclusioni di colpi e, una volta raggiunto, da difendere con le unghie e con i denti.
Così, con una visione un po’ schizofrenica, vorremmo che i nostri figli fossero:
- educati, quanto basta per non sfigurare nel nostro ruolo di genitori, ma sfrontati nelle occasioni giuste.
- leadercon i compagni ma non ribelli, così da non avere pensieri quando sono fuori casa.
- bravi studentia scuola ma non i primi della classe per non essere additati come “secchioni”.
- non particolarmente paurosima neanche con disprezzo del pericolo.
- con il loro caratterema in linea con le nostre aspettative.