L’assist gli viene servito su un piatto d’argento dal Movimento5stelle candidando al Quirinale Stefano Rodotà, costituzionalista, uomo di sinistra, nato e pasciuto nel partito degli ex comunisti poi riconvertiti in democrat. Insomma uno di “loro”, uno del partito democratico!
Ma Rodotà non piace alla nomenclatura del Pd che ha rispedito al mittente la candidatura!
Insomma, Bersani si è rifiutato di calciare un rigore a porta vuota. Paura di sbagliare ancora, o paura di cambiare per davvero un “Sistema-Italia” che invece, sotto, sotto, si vuole fortissimamente mantenere?
Una cosa è certa. In casa Pd, oltre a litigare su tutto, con tutti, ma soprattutto tra di loro, hanno poche idee e quelle poche sono pure confuse!
Dopo la "penosa" diretta streaming con la delegazione dei pentastellati, in cui Bersani "elemosinava" uno straccio di “collaborazione” e di “appoggio” dal Movimento di Beppe Grillo per far nascere il suo governo, oggi che i 5stelle offrono la propria disponibilità tendendogli la mano, lui e il “vecchio” Pd, si voltano dall’altra parte: quella del Pdl e di Silvio Berlusconi, il nemico di sempre!
Assurdo! Irreale! Inconcepibile!
Un diniego che lo si capisce soltanto tenendo presente la vera natura della sinistra italiana, da sempre endemicamente divisa nelle proprie divisioni!
Così, mentre renziani e vendoliani, dichiarano di non votare Franco Marini alla Presidenza della Repubblica, la corsa al Quirinale diventa sempre più ad ostacoli!
E Renzi e Vendola sono solo quelli che hanno almeno avuto il coraggio di esprimere apertamente il proprio disaccordo!!!
Poi ci sono i "franchi tiratori". Gente che negli anni, al riparo del voto segreto, ha impallinato presidenti, governi e leggi in quantità industriale. Pertanto se l’accordo tra Pd e Pdl riesca realmente a superare i tanti ostacoli che si frappongono tra il voto dei “grandi elettori” e il Quirinale lo sapremo esclusivamente dopo l’ultimo spoglio.