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Quella voce era un canto,quella voce era puro sgomento,
lì davanti alle stelle
restava a guardare il cielo
come d’incanto.
Come quando era l’ombrae scavava il profumo dei giorni,
perché tornasse domani
e poi domani ancora.
Quella voce era un canto,quella voce era puro sgomento,
lì davanti alle stelle
restava a guardare il cielo
come d’incanto.
Ma poi era foglia,e viaggiava sui passi parole per aria,
per dormire sull’orma
sicura, scavata da bocche di terra.
Quella voce era un canto,quella voce era un grido dipinto,
se scioglieva preghiere
quel cielo che stava a guardare
scoppiava negli occhi.
Come quando ha sentitoil lungo inverno dell’ultima sera,
che gelava le vene,
che le stringeva il cuore ancora.
Quella voce era un canto,quella voce era un grido dipinto,
se scioglieva preghiere
quel cielo che stava a guardare
scoppiava negli occhi.
Ma poi era fiume, era occhi di neve, era piuma,
era sasso di sole,
era acqua di china
e silenzio di mare.
a Franco Costabile
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