Ci sono quelle giornate in città in cui ti viene proprio voglia di cambiare vita. E’ andata così, un sabato di pioggia è arrivato a sopresa questo libro.
Non c’è giorno in cui in casa nostra non ci si chieda se facciamo bene a restare a Milano. La soffitta in Trentino è veramente lontana per tenere il lavoro, ci vorrebbe qualcosa di più vicino. Tanto per essere monotoni, sabato stavo pensando a questo mentre ero in giro in macchina. Dovevo fare due commissioni ed ero in zona biblioteca.
La biblioteca è il mio rifugio. Entro e mi chiedo:”Cosa vuoi Daniela? Sogna! Sogna pure! Un viaggio in Russia al tempo degli zar? Un safari in Africa?” Questa volta avevo voglia di campagna e ho trovato lei, Caterina Bernardi, che ho conosciuto nel gruppo delle Schoolmommies.
Le storie della fattoria
di Caterina Bernardi
ed. Salani
Caterina ha lasciato la città quando era poco più che ventenne. E’ stata una scelta di vita, fatta per stare a contatto con la natura. Il libro racconta il suo primo periodo alla Fattoria Aurora, in provincia di Alessandria. La decisione presa è stata una svolta molto fortunata: non solo ha trovato la dimensione che cercava, ma anche un compagno, dal quale ha avuto una bambina. Oggi la sua bambina ha 6 anni e fa homeschooling con lei.
Non è il primo libro che leggo scritto da persone che decidono di cambiare vita, ma il primo che parla degli animali con vero amore. Di solito tutti raccontano la lunga ricerca delle case, come organizzare l’orto, le stalle, quali avversità si presenteranno. In questo libro invece si parla della vita con gli animali: tutti hanno un nome, un carattere, i propri gusti e fanno parte delle storie come Caterina e il suo compagno.
Vi consiglio di leggere “Le storie della fattoria” perchè è molto istruttivo: la vita dei cavalli in libertà, la gestione di un allevamento, come si organizza al suo interno un branco di cavalli e tante altre informazioni su pecore, gatti e cani.
Sono racconti che potrete leggere anche ai bambini.
Nella pagina dei ringraziamenti mi ha colpito una frase in cui Caterina scrive che è stata la madre biologa a insegnarle l’amore per la natura. La passione della madre è passata alla figlia e quando la città andava stretta questa passione l’ha aiutata a trovare la sua strada. Sono convita che queste passioni vere, apprese magari per gioco da bambini, possano essere un grande regalo per la vita, sia che diventino predominanti come in questa storia o che siano solo un sollievo, ad esempio in chi si distrae nei week end con uno sport per rigenerarsi.
Insomma, se scappo dalla città potete provare a cercarmi a casa di Caterina! (però non venite subito!!)