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Quella volta che il mare ci tirò il bidone

Creato il 07 novembre 2010 da Valepi
Se avete deciso di movimentare la vostra quasi qualsiasi domenica potete tranquillamente seguire i seguenti passi (fidatevi, il risultato è sicuro!):
1) Svegliatevi serenamente e, dopo aver fatto colazione, convincete vostra figlia che, nonostante il cielo nuvoloso ed il vento di scirocco, la cosa migliore da fare sia una bella passeggiata al mare.
Ehm, si, se non avete il mare a portata di mano potete tranquillamente invidiarci e saltare tutti i passi successivi, dato che il mare, questa volta, è essenziale.
2) Se, invece, il mare vi bussa alla porta tanto da poter essere raggiunto, diciamo, in massimo venti minuti, allora proseguite e scegliete la vostra solita spiaggetta avendo cura di utilizzare un accesso da voi solitamente poco frequentato.
3) Prendetevi tutto il tempo necessario a notare come le mareggiate degli ultimi giorni si siano praticamente mangiare l'intera spiaggia, abbiano fatto strage di povere lumache innocenti e abbiano riempito quel poco di spiaggia che resta di ciottoloni di varie dimensioni (che vostra figlia entro mezz'ora deciderà di trasferire in blocco a casa vostra). Fatto questo, spostate lo sguardo sulla destra e... allibite...
Quella volta che il mare ci tirò il bidone
Quella volta che il mare ci tirò il bidone
Eeeeeecco fatto! La vostra qualsiasi domenica non esiste più. Anche perchè, non essendo notoriamente persone che si fanno gli affari loro, tra l'indifferenza generale delle persone che passeggiavano sulla spiaggia girando intorno al bidone, dopo aver notato che era chiuso e apparentemente pieno di qualcosa di malsano, abbiamo deciso di chiamare i Vigili del Fuoco, che ci hanno assicurato pronto intervento, ma non sembravano aver capito tanto bene dove fossimo.
A quel punto, per maggior sicurezza, ci siamo ricordati della sorella di quella blogger tanto carina che lavora per la Pro Loco del paese, che ci ha spiegato che il pezzo di spiaggia dove eravamo noi esulava dalle sue competenze, essendo territorio di un altro paese, ma ha mobilitato le sue conoscenze in paese per mandarci qualcuno.
E qualcuno si è materializzato magicamente dopo circa una decina di minuti: qualcuno nella fattispecie è Simona, compagna di classe del Liceo del Principe Regnante, casualmente residente nel paese di competenza, casualmente interessata alle questioni
ambientali, casualmente in contatto con assessori e vigili urbani del paese.
Appena arrivata, Simona, al telefono ha cercato di trasmettere codici e quant'altro potesse identificare il contenuto del bidone, dandoci la quasi certezza che si trattasse di olio idraulico ed, entro pochi minuti, ha avuto la conferma che l'assessore si sarebbe preoccupato di contattare la ditta per lo smaltimento.
La macchina, però, intanto si era mossa. In breve sono arrivati un vigile urbano del paese e, dopo aver richiamato per chiedere indicazioni più precise, i vigili del fuoco.
Chi l'avrebbe mai detto! A volte fa piacere sapere che se uno paga le tasse a qualcosa serve.
Quella volta che il mare ci tirò il bidone
I vigili, dopo aver verificato che il bidone fosse chiuso, hanno confermato che loro compito era mettere in sicurezza il bidone, ma che dello smaltimento doveva occuparsi direttamente il Comune.
Hanno spostato il bidone dal bagnasciuga e l'hanno messo in piedi per evitare al massimo il pericolo di sversamento.
Quella volta che il mare ci tirò il bidone
E, come è abbastanza evidente dalla foto, il marchio sul bidone la dice abbastanza lunga sul suo contenuto.
Quella volta che il mare ci tirò il bidone
 Al telefono, qualcuno di più esperto, ha chiesto ai vigili di verificare se sul bidone ci fossero i sigilli, che come vedete, mancano e, a questo punto, di provare ad aprirlo per verificarne il contenuto.
Quella volta che il mare ci tirò il bidone
E questo hanno prontamente fatto i vigili del fuoco, confermando il sospetto che avevamo ormai un po' tutti: olio esausto, olio usato! Troppo casuale perdere un bidone del genere, troppo difficile, più facile, invece, che qualche peschereccio o qualche nave di passaggio, dopo aver cambiato l'olio a qualcuno dei macchinari, abbia deciso di "smaltire" più velocemente il fastidioso carico.
Facile, no?
Nel frattempo la spiaggia si è riempita, le stesse persone che prima giravano intorno al bidone ora si affacciavano incuriosite dalla presenza dei vigili del fuoco e noi, con la coscienza alleggerita dall'idea di aver fatto il nostro civico dovere e una buona azione abbiamo ripreso la strada di casa.
Ah, già, Princi... probabilmente non si è nemmeno accorta del bidone, dopo essersi fatta una ragione del fatto che non poteva togliersi le scarpe e giocare con l'acqua, ha raccolto una quantità immensa di ciottoli e conchiglie che, appena arrivata a casa, ha lavato e asciugato per sistemarle nella sua casetta. Si è divertita da morire e ora dorme stravaccata sul letto affianco a me!
Quella volta che il mare ci tirò il bidone
Quella volta che il mare ci tirò il bidone
Quella volta che il mare ci tirò il bidone
Ringrazio, per avermi dato l'argomento del post della domenica il bidone (ma non chi l'ha lanciato), i vigili del fuoco e della polizia municipale, la sorella della simpatica blogger e, soprattutto, Simona per il pronto intervento, per avere abbandonato le sue fatture per raggiuncerci e, ultimo ma non ultimo, per averci gentilmente donato la busta che ha raccolto tutti i sassi di Princi.
Buona domenica

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