Quelli che ce la fanno

Metropolitana di Milano, ora di punta di un giorno feriale. Storie di ordinaria monotonia: suonerie di cellulare a go-go, freepress consultati di fretta e con poca attenzione, improbabili suonatori di violino che si esibiscono tra viaggiatori infastiditi nella loro vacua conversazione al telefonino. Poi, a un certo punto, arriva lui, Metroman, e di colpo, l’indifferenza si scioglie in un sorriso collettivo. Un ragazzotto sulla trentina (anche se lui millanta di averne 24, ma è anni che lo dice..) armato, si fa per dire, di solo microfono e amplificatore, che sale a sorpresa in un convoglio della linea 1 o 2 e conquista i passeggeri intonando le varie “Billie Jean”, “Le ragazze serie” o “Fuoco nel fuoco”, avvitandosi nel contempo attorno a uno dei ferri di sostegno a mo’ di Lap Dance.  Nicolò Modica, questo il vero nome di Metroman, si guadagna da vivere in questo modo, cantando nelle carrozze della Metropolitana. Simpatica faccia da schiaffi, seduce e ammalia in punta di voce e mossettine, regalando attimi di divertimento in mezzo al refrain quotidiano fatto di tic e gesti meccanici. Ruffiano (in senso buono) al punto giusto, intonava l’inno dell’Inter ai bei tempi che sembrano andati, ora propone quello del Milan, soprattutto nelle nottate di Champions League quando la Metro è un formicaio rossonero che volge verso San Siro. Siamo certo che, in caso di scudetto juventino, il nostro eroe saprà adeguarsi, ingraziandosi i tantissimi supporter bianconeri che vivono al’ombra della Madonnina.  Ho provato a chiedergli un’intervista per il mio blog ma, come un divo che si rispetti, ha tergiversato “Sì, certo, mah, vediamo!”.Lui è troppo simpatico e l’articolo gliel’ho scritto ugualmente: spero sia rimasto contento…