“Il 25 aprile, il giorno della liberazione, siamo partiti con una tradotta dalla stazione di Cengio in direzione Savona. Ricordo che il vagone era strapieno di uomini euforici in arrivo da diversi paesi.
Purtroppo, ho visto salire anche persone che di resistenza partigiana non ne avevano neppure un’ora sulla groppa, ma all’ultimo minuto gli è stata data l’occasione della vita: un moschetto in mano.
Arrivati a Savona si sparava ancora e ho visto gente fatta volare dai palazzi. Io mi sono fermato per circa una quarantina di giorni ad aiutare i carabinieri.
Quando mi hanno congedato ho preso 12 mila e 500 lire in quanto non ero di leva; quelli che erano di leva, hanno invece incassato 25 mila lire a testa, anche quelli che il partigiano non l’avevano fatto.”
Testimonianza di Adriano Tardito, “Altis”, in “1945, partigiano per un giorno, partigaino per la vita” di Paolo Canavese, Pama Editore, Ceva 2014.
Bruno Chiarlone