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Quelli che le guide edizione 2010...I vini naturali e l'importanza della scrittura

Da Silviamaestrelli
Quelli che le guide edizione 2010...I vini naturali e l'importanza della scrittura
Un grande parterre di prestigiosi relatori per la discussione delle discussioni: l’annuale incontro di “Quelli che le guide”, che si è tenuto quest’anno a Firenze, dove il “moderatore nato” (!) e noto giornalista enogastronomico Guido Ricciarelli ha convocato i responsabili delle più importanti Guide ai vini d’Italia, ossia Giampaolo Gravina de L’Espresso, Giorgio Melandri del Gambero Rosso, Giancarlo Gariglio di Slow Wine, Daniel Thomases della Guida I vini di Veronelli, Mario Busso de I VinBuoni d' Italia, Ian D'Agata di Vins 2011.


L’argomento che ha dominato l’edizione 2010 ruota intorno alla domanda: cosa sono i vini naturali?
Parecchi produttori biologici presenti in sala hanno manifestato una certa insofferenza verso la grande confusione che si sta generando tra i consumatori su questo termine. In realtà, sostengono tutti, un vino biologico non è né più buono né più cattivo, ma semplicemente biologico.
Per sistema biologico si deve intendere uno stile di vita. E’ stato fatto questo esempio: per una produttrice può essere determinante il quesito da porsi, cioè “indosso le scarpe di pelle o di stoffa?”. Una visione coerente del mondo vorrebbe che si optasse per la prima opzione, naturalmente.
La qualità, però, rimane l’obiettivo finale per chi produce vino, sia che si tratti di metodi biologici/biodinamici o di sistemi tradizionali.
Molti relatori hanno espresso questo commento: nei migliori cento vini, considerati i più buoni al mondo, non ci sono vini biologici…Parimenti, non è detto che un vino biologico debba essere in tutti i modi un prodotto di qualità inferiore. Mario Busso, al riguardo, ha ideato in metodo di classificazione attraverso le B – di Buono e di Biologico – sostenendo che se buono ed anche biologico, un vino è sicuramente una garanzia in più per il consumatore.
I relatori hanno infine dichiarato: dobbiamo degustare un vino al di là del sistema di produzione. Se tradizionale o biologico/biodimanico, è indifferente: il vino deve lasciarsi bere.
Un altro argomento cocente sul tappeto di Quelli che le guide: quanto è importante la scrittura nelle Guide? Fondamentale, concordano tutti: tramite un uso consapevole ed accattivante delle parole si riesce a descrivere bene un vino più che con i punteggi, sostiene l'amico Giampaolo Gravina.



I punteggi, però, per molti dei relatori presenti, rimangono importantissimi per valutare un vino.
E’ stata, al solito, una bellissima esperienza partecipare a Quelli che le guide: ringraziamo Guido Riccciarelli per averci nuovamente invitati con la nostra Tenuta di Fessina e gli rivolgiamo i nostri complimenti più sentiti. Interventi centrati e molto equilibrati da parte di enologi, produttori e giornalisti... Davvero un incontro costruttivo.

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