"Kuhle Wampe" è il titolo di questo film. Anzi, meglio, "Kuhle Wampe, oder: Wem gehört die Welt?" - Kuhle Wampe, ovvero: a chi appartiene il mondo?
Girato nel 1931 a Berlino, da Slatan Dudow, mette insieme uno straordinario cast di artisti, dal co-autore Bertolt Brecht al cameraman Günther Krampf (Nosferatu), dal compositore Hanns Eisler al cantastorie Ernst Butsch all'attrice Hertha Thiele. Censurato già nel marzo del 1932, il film verrà bandito dai nazisti nel 1933.
Il film si svolge all'inizio del 1930, a Berlino. Un giovane disoccupato - il fratello di Anni, la protagonista - si suicida lanciandosi da una finestra, disperato dopo aver passato inutilmente un'altra giornata in cerca di un lavoro. Poco dopo, tutta la sua famiglia verrà sfrattata dall'appartamento e sarà costretta a trasferirsi a Kuhle Wampe. "Kuhle Wampe", nel film, è il nome di una tendopoli di disoccupati, sul Müggelsee, alle porte di Berlino. Kuhle Wampe che in slang berlinese vuol dire "pancia vuota".
Anni, la sola della famiglia ad avere un'occupazione, rimane incinta del suo fidanzato, Fritz. Fritz intende sposare Anni, ma anche lui rimane disoccupato. Il culmine del film arriva nella descrizione del loro ritorno a casa sul treno (una scena che sembra abbia diretto, oltre che scritta, lo stesso Brecht). Anni e Fritz, insieme ad un pugno di lavoratori, discutono con uomini e donne della classe media sulla situazione della crisi mondiale. Uno dei lavoratori sottolinea come nessun benestante potrà mai cambiare il mondo, in nessun caso. Alla domanda, posta in modo provocatorio da uno dei ricchi: "Chi altri, allora, potrà cambiare il mondo?", Gerda, l'amica di Anni, ribatte: "Coloro che non lo amano!".
Il film si chiude sulle note di "Solidarity Song", con musica di Hanns Eisler e testo di Brecht.
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