A 18 anni sarebbe dovuto essere tutto diverso. Ci avevano detto che saremmo diventati adulti e tutto sarebbe cambiato.
A 25 anni avremmo dovuto maturare una certa consapevolezza. Solo i migliori, però, avrebbero già trovato la propria strada. Gli altri l’avrebbero trovata dopo o forse mai.
Avremmo dovuto studiare tanto, lavorare ancora di più. Più lotti, più otterrai soddisfazione.
E invece che siamo diventati?
Una riedizione di quello che eravamo.
Abbiamo immagini migliori, una copertina rigida. Siamo più belli, a volte. Ma siamo sempre gli stessi. E mica tutti sono dei volumi pregiati.
Quelli che hanno la fortuna di esserlo, possono reinventarsi. Diventano delle ristampe. Ma anche le ristampe hanno una data di scadenza.
Poi siamo destinati a diventare vecchi sui nostri scaffali. Le immagini si deteriorano, si ingialliscono. I nostri abiti d’epoca fanno ridere. Dentro siamo sempre gli stessi, se tutto va bene. Anche le pagine si staccano o peggio, non si legge più quello che c’è scritto perché l’inchiostro si consuma.
Tutto finisce, prima o poi.