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Quello che ci resterà della morte di Osama

Creato il 03 maggio 2011 da Ilgrandemarziano
Quello che ci resterà della morte di OsamaTra qualche tempo, quando le acque si saranno calmate e l'euforia diventata noia, quando le bandiere verranno ripiegate sfilacciate e le candele saranno mozziconi, e il ricordo del giorno dell'annuncio della morte di Osama Bin Laden sarà solo un capitolo verso la fine del libro di storia dell'ultimo anno del nostro nipotino, una sola cosa resterà nella nostra memoria sbiadita a eredità imperitura di quella giornata epocale.
Sarà una cosa che ci tramanderemo, una cosa che, grazie alla sapienza e alla lungimiranza dei media e degli organi di informazione che hanno sempre bisogno di attribuire almeno una caratterizzazione singolare a un evento in maniera univoca, possibilmente inedita e originale, perché è questo che conferisce personalità e resta impresso nelle memorie collettive, entrerà a far parte (insostituibile) del nostro bagaglio culturale. Qualcosa senza cui non potremo più fare a meno, pur ignorandone il perché.
E anche se, a distanza di anni, continueremo a non comprendere il motivo per cui ci è stato propinato, quella sarà una delle poche cose di quella storia che ci sarà rimasta, fissa nel ricordo come un tatuaggio che non volevamo. Un surrealismo lessicale. Una pigrizia traduzionale. Un esotismo informativo. E vecchi e stanchi, nella nostra poltrona comprata a rate a tasso zero, non smetteremo di cercare la risposta a quella ormai vecchia, annosa domanda:
«Ma cosa cazzo è un compound?!»

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