Magazine Attualità

Quello che il renzismo non dice (130) – Ancora sulla passarella americana trendy da 150000 Euro. E quando l’Unità era il giornale di Gramsci, degli operai e dei contadini.

Creato il 13 settembre 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
LUnità_12_2_1924-960x5421di Rina Brundu. Naturalmente il problema non sono i 150000 euro spesi per la passarella americana trendy sul nuovo aereo “in leasing” del nostro Presidente del Consiglio, anche se in tempi di vacche magre neppure 150000 euro sono da buttare. Il problema è dato dalla metodologia rozza di applicazione dei tratti principali del renzismo, primo fra tutti un opportunismo sfacciato, alla realtà contingente, finanche sportiva.

Di fatto se prima del blitz newyorkese di Matteo Renzi per assistere alla finale tutta italiana dell’US Open si poteva coltivare il dubbio che ci si sbagliasse sul valore intrinseco di questo Esecutivo, adesso il dubbio è stato senz’altro risolto. Eppurtuttavia resta dentro una rara amarezza per la modalità provinciale (fortunatamente ignorata dalla stampa americana, meno incline alla genuflessione mediatica), con cui questo giovane Premier ha profittato di un momento bello dello sport italiano per una sfilata di tipo politico con il mero scopo di lisciare l’ego, nel vano tentativo di rubare la scena.

Il pensiero corre a quei drammatici giorni dell’alluvione genovese e a tutte quelle altre situazioni di difficoltà registrate in Italia negli ultimi venti mesi da cui il Premier ha preso una plateale distanza. Ci si chiede cosa succederebbe davanti a difficoltà ancora più gravi e a quale santo ci si dovrebbe affidare. Si resta infine fortemente impressionati da questa inarrestabile quando non bambinesca spinta edonistica politica se la nostra personale idea di politica é quella che fa equazione con il servizio agli altri. Che fa equazione con il concetto di sacrificio e di lavoro.

E che dire dell’odierna copertina de l’Unità che ha palesemente ignorato l’ennesima bischerata renziana? C’era un tempo in cui il sottotitolo di questo glorioso quotidiano era “il giornale degli operai e dei contadini” e la linea editoriale la dettava Antonio Gramsci. “L’ana mortu sena piedade sos aguzzinos de su capitale ma non moridi sa sua eredidade (1)”, leggeva quando ero bambina la didascalia di un “murale” dedicato a questo grande pensatore isolano su un altro muro di Sardegna: ma è davvero possibile che il renzismo se la sia fottuta davvero tutta quell’eredità ideale? La disgraziata avventura di ieri direbbe che è proprio così.

  1. Trad. “L’hanno ucciso senza pietà gli aguzzini del capitale ma non muore la sua eredità”.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :