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Quello che il renzismo non dice (131) – Dell’anti-renzismo: Luigi Di Maio. E sul perché odio i furbi.

Creato il 14 settembre 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
Luigi_Di_Maio_daticameradi Rina Brundu. Si fa un gran parlare in questi giorni della possibile investitura di Beppe Grillo a Luigi Di Maio il vice-presidente grillino della Camera dei Deputati che potrebbe quindi aspirare a diventare il prossimo Presidente del Consiglio italiano. Effettivamente, a parte questa terribile foto su Wikipedia stile Federica Mogherini (servirebbe qualcosa di più rilassato, in linea coi tempi digitali, magari si facesse prestare un maglioncino da Marchionne), di Luigi Di Maio non si può parlare che bene.

Dalla sua questo giovane politico italiano ha un look imborghesito abbastanza da non impensierire le future mamme che lo voteranno (e gli azionisti di Mediobanca), sembrerebbe avere inoltre un carattere dolce, diplomatico, predisposto all’ascolto. Insomma, Luigi Di Maio sembra uno in grado di rappresentare quell’Italia cambiata che non vede l’ora di scrollarsi di dosso le sdrucite vesti e di voltare pagina veramente e non alla maniera gattopardica e opportunistica renziana.

Onestamente l’unico elemento che mi impensierisce su Di Maio è una possibile degenerazione dell’imborghesimento vale a dire quel momento in cui si passa dal diventare ottime persone a tutto tondo a diventare furbi. Io odio i furbi. I furbi sono quelli che ritengono di avere capito come va il mondo. Sono quelli che pensano che nella vita sia meglio non esporsi, lasciar fare e dire agli altri perché se ti accomodi sulla riva del fiume prima o poi il cadavere del tuo nemico passerà davanti a te trasportato dalle onde. Sono quelli che ritengono che solo perché gli altri non dicono niente non si sono accorti della loro “furbizia”. Sono quelli che adorano il “limbo” e vivono le loro vite quietly senza infammia e senza lode ma se l’occasione si fa propizia ne profittano a modo loro. Sono quelli che di norma campano bene, sulle spalle degli altri ma sono pure quelli che dovendo decidere preferisci calpestare una merda perché l’odore che ti si appiccica addosso è meno fastidioso. Ripeto, io odio i furbi. Io odio il renzismo.

Il rischio che un politico, anche moderno, si trasformi in furbo non bisognerebbe mai sottovalutarlo. Non c’é nulla di più facile del dimenticare il coraggio delle proprie opinioni, buttare a mare la passione, farsi cullare dall’idea di titillare l’ego facendo passarelle trendy e indossando capi firmati ma non è così che si diventa statisti. Non è così che si diventa uomini e donne che saranno ricordati perché sono stati capaci di prendersi davvero cura di tanti altri uomini e donne. Perciò, pur auspicando che Luigi Di Maio possa diventare presto il Premier del cambiamento, ad un tempo mi auguro che Beppe Grillo e la Rete di cittadini che lo sostengono non mollino mai la presa, lo aiutino con la necessaria severità di metodo a restare sempre sulla buona strada. Perdersi è infatti facile per i politici come per tutti noi.


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