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Quello che il renzismo non dice (151) – Dagli “affari di famiglia” ricapitolati a Dimartedì (La7) al punto e mezzo perso dal PD negli ultimi sondaggi. E ancora sul giornalismo governativo.

Creato il 18 dicembre 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
affari di famigliadi Rina Brundu. Le dichiarazioni che possono senz’altro dare un’idea delle tante perle prodotte durante l’ultima puntata di “Dimartedì” (ogni martedì su La7), condotto da Giovanni Floris (molto bravo questo giornalista, bisogna dirlo), sono quelle fatte prima da Belpietro contra il sottosegretario renzista di turno (non ne ricordo il nome): “Prima del Salvabanche, con il decreto del 13 novembre 2014 avete fatto il decreto Salvabanchieri, avete salvato il papà della Boschi. Di fatto il singolo azionista non può più fare causa…” e poi da Gianluigi Nuzzi. “Siamo un poco come al tempo di Calvi” ha detto Nuzzi “il sistema clientelare del credito è una ragnatela dove cammina la politica, camminano gli imprenditori, ma non solo”.

La ciliegina sulla torta è però arrivata con uno straordinario servizio riepilogativo degli “affari di famiglia” del PD in quello che sembrerebbe essere un suo feudo politico toscano (vedi featured image e in calce il link alla puntata registrata). Un servizio che lascia senza parole e più di mille articoli e opinioni restituisce un quadro limpido e chiaro di cosa sia la politica al tempo del renzismo: vale a dire, esattamente quella che si era pensato potesse essere. Così, nonostante l’encomiabile e indefesso lavoro che continuano a fare i giornali di partito, dal Corsera a L’Unità e a tutti gli altri, nonostante il commovente fervore con cui il TG1, il TG2 e il TG3 continuano a rassicurare le casalinghe di Voghera che tutto va bene sotto il sole renzista, il signor Rossi medio si riscopre più accorto e imbufalito di quanto il furbissimo Matteo Renzi (ormai di diritto nel realm dei character più improbabili – non posso scrivere “impossibili” perché come direbbe Sheldon Cooper, purtroppo per noi esiste!) sembrerebbe avere preventitato e ne bastona il partito: meno un punto e mezzo nei sondaggi di ieri, 17 dicembre (vedi screenshot sottostante tratto dal sito www.polisblog.it).

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La magra consolazione che resta in questa giornata in cui le opposizioni non sono riuscite a coalizzarsi per mandare a casa un governo che per dirla con Gene Roddenberry si è davvero spinto dove nessun Esecutivo democrativo aveva mai osato prima (e in questa giornata in cui le istituzioni sono state calpestate in maniera indegna), è che nonostante tutto quest’ennesima e bruttissima storia di clientelismo politico italico (in senso lato), rimarrà senz’altro come il sassolino che un giorno produrrà la valanga che li seppellirà. Per intanto facciamoci forza e continuiamo a cambiare canale ogni qualvolta che il faccione tondo, satollo, furbo e soddisfatto del nostro caro leader viene proposto sugli schermi televisivi pagati dai contribuenti, e pazienza se quando è in onda il TG1 e il TG3 dobbiamo cambiare cinque o sei volte, anche esercitare il pollice può essere tutta salute!

Clicca qui per rivedere l’ultima puntata di Dimartedì!


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