Magazine Attualità

Quello che il renzismo non dice (163) – Anzaldi? Chi é costui? Ma sulla RAI ha ragione. Dello scempio dell’okkupazione PD del Servizio Pubblico. E del degrado culturale televisivo corrente dagli editti bulgari a Sanremo.

Creato il 09 febbraio 2016 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
Image2.png

Screenshot dal Corriere.it

di Rina Brundu. Fa orrore, leggere in “prima” su quello che è stato un tempo il giornale di Oriana Fallaci e di Indro Montanelli, la solita nota governativa (vedi featured image) che bontà sua informa di come il PD avrebbe rinnovato la sua “fiducia” ai vertici della RAI. Nessuna meraviglia che la “fiducia” venga rinnovata: del resto, da alcuni mesi a questa parte il Servizio Pubblico televisivo italiano – che a sentire le sue stesse marchette editoriali da luglio diventerebbe più “conveniente” per il contribuente – è diventato una nefandezza pseudopolitica e pseudoculturale tale che George Orwell avrebbe finanche difficoltà a farla “raccontare” ai maiali della sua celeberrima fattoria.

George_Orwell_press_photo

George Orwell

Non c’é telegiornale, non c’é pseudotrasmissione di approfondimento politico, dove si riesca a fuggire il faccione del leader, i suoi discorsi, i suoi look sbarazzini, i suoi motti arguti tesi ad intontire il popolino già intontito di suo. Non c’é “momento” dove si riesca ad ascoltare un discorso, un ragionamento, una vera cogitazione critica, si riesca a vivere anche la sola illusione di abitare una democrazia occidentale senza venire a sapere di questo o quell’editto bulgaro contro i dissenzienti (pochi). Anni fa c’era almeno il ritornello della “par condicio”, adesso domina il pensiero unico al confronto del quale anche le colorate ed evidentemente partecipi esternazioni di Ri Chun-hee, la nota annunciatrice nord-coreana, paiono momenti ludici. Adesso dominano i bravi di Partito che a qualunque titolo – anche di cantanti e di attori delle gesta del regime – si spremono per raccontare giaculatorie medievaleggianti stile “Lodato si tu mi signore et madonna” che farebbero impallidire i menestrelli che furono.

Francamente lo status quo è tale che io mi domando come questa situazione non venga monitorata dalle autorità competenti. Non nego neppure che comincio ad avere paura di scrivere gli articoli di critica al renzismo di questa rubrica del blog, che comunque resta un blog irlandese, ovvero pagina scritta di una nazione che la libertà politica e di pensiero la vive ogni giorno alla stregua dell’aria che respira. Mentre nel giorno in cui in Italia inizia quel carrozzone mediatico provinciale, inneggiante alla mediocrità, letterale sputo artistico in faccia ai tanti grandi che hanno davvero fatto la storia della canzone italiana snobbando cotanto palco (e con ogni ragione), meglio non soffermarsi oltre sulla responsabilità etica e morale che il corrente, pernicioso, status-quo mediatico porta seco, perché farlo significherebbe offendere chi ha dato la sua vita per la libertà della nostra nazione, e questo no, questo non si può fare. Fermo restando che la vergogna di essere italiana di questi tempi non è ghiribizzo qualsiasi: è una seconda pelle!


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog