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Quello che il renzismo non dice (47) – O della casta gattopardica e sul Travaglio dato per disperso nel mare magnum dell’oratoria renzista

Creato il 06 dicembre 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

travagliodi Rina Brundu. Vale la pena riportare qui di seguito uno degli ultimi scoppiettanti scambi della puntata del 3 dicembre di BERSAGLIO MOBILE, il pogramma di approfondimento politico condotto da Enrico Mentana su La7. Ospiti in studio Matteo Renzi e Marco Travaglio.

RENZI: Qualcuno sveli a Travaglio, magari anche dopo la fine della trasmissione, che Berlusconi vota contro di noi sulla giustizia, perché Berlusconi, anche se Travaglio non lo sa, è all’opposizione in questo Paese …

TRAVAGLIO: All’opposizione? Non se n’é accorto nessuno!

RENZI: Non se  n’é accorto  lei! Travaglio, lo sa qual é il suo problema? É che voi avete vissuto per vent’anni di antiberlusconismo e la cosa che vi fa scattare il nervo é che sia finita quella stagione…

TRAVAGLIO: É lei che c’ha la Sindrome di Berlusconi mica io!

RENZI: Travaglio questa è bellina, è piaciuta a tutti, se la racconta un’altra volta qualcuno ci crede…

Stoccata di Renzi e ad essere completamente sinceri dopo due ore di trasmissione non era stata neppure l’unica. Au contraire, per tutto il tempo il Presidente del Consiglio ha schivato con abilità le trappole mediatiche del giornalista de IL FATTO, non rinunciando mai a qualche battuta pungente: Si fidi, Travaglio, e se poi “lei che è così bravo nello scovare le contraddizioni di tutti noi” mi mostrerà che ho torto non avrò problemi a riconoscerlo.

Il fatto è che, dispersi dentro il mare magnum della pesante oratoria renziana, gli interventi travaglici sono stati tutt’altro che degni della sua proverbiale acutezza. Intanto il giornalista rideva troppo e a momenti pareva finanche ammaliato dal Renzi che lo fronteggiava, ma erano soprattutto gli argomenti e le provocazioni che proponeva ad essere trite, ritrite, e contrite: Presidente, alla luce dei nuovi scandali, forse Lei dovrebbe realizzare che il suo lavoro di rottamazione non è stato molto accurato, forse bastava dichiararsi “renziani” per evitarla quella rottamazione, o forse manca un Cerbero all’ingresso per impedire l’entrata degli indesiderabili di Partito. Presidente, le leggi non le fa Confindustria, dov’è finito il il suo ideale del primato della Politica? Quand’é che i suoi smetteranno di fare il copia e incolla dei documenti di Confindustria per poi farli approvare in Parlamento ricorrendo alla fiducia?

Tanto lame era la discussione che non è mancata neppure la ciliegina sulla torta con Renzi che  è venuto fuori con l’epocale: “Il Sindacato? Io lo difendo il Sindacato”. Naturalmente ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere, se non ci trovassimo costretti davanti alla triste realizzazione che  forse anche l’ultimo baluardo di un giornalismo italiano in qualche modo graffiante sta pure quello venendo giù sotto i colpi della più sfacciata oratoria politica nazional popolare, zuccherosa e inconcludente.

Non si capisce, per esempio, perché Travaglio non abbia affondato il coltello nella ferita già aperta e chiesto spiegazioni sullo status-quo del PD romano e non solo. Un peccatore tutti peccatori non è una conclusione azzardata se consideriamo che la casta renzistica rispetto a quella precedente  è solo un minestrone riscaldato. Non si capisce perché Travaglio non abbia chiesto le dimissioni del ministro Poletti e dello stesso Renzi come sarebbe accaduto in una qualsiasi democratica nazione occidentale che si rispetti? D’accordo che l’oratoria zuccherosa può sortire molti effetti, dall’ammaliamento al sonno perenne, ma non è primo dovere di ogni giornalista veramente valido – e Travaglio lo è senz’altro – svegliarsi ad un certo punto?

È indubbio che il gattopardismo è la caratteristica prima del renzismo ed è lì che bisognerebbe colpire per sperare di riuscire a cambiare finalmente. Non è un caso infatti che l’ennesimo scandalo politico-mafioso sia stato come una sorta di doccia salutare per l’M5S che era apparentemente caduto in disgrazia; e davvero non si può non concordare con uno dei suoi rappresentanti quando ha detto: State  con noi, che cos’é un’espulsione davanti a tutto questo?

A ben guardare quelle esplusioni servivano davvero ma forse non nel Movimento di Grillo.

Featured image, screenshot da Bersaglio Mobile.

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