di Rina Brundu. Non si dovrebbero usare luoghi comuni quando si scrive un articolo similgiornalistico ma “once in a blue moon” è concesso, per cui posso tranquillamente dire che finalmente tutti i nodi stanno venendo al pettine! Di fatto quando Brunetta accusa il PresDelCons di essere un “bullo” sta scoprendo l’acqua calda, ovvero sta sottolineando una delle caratteristiche pregnanti per cui il renzismo non può essere una dottrina politica adatta a rappresentare al meglio una grande nazione moderna post-congiuntura economica più negativa di sempre.
Il “bullismo” istituzionale è un main-trait del renzismo e arriva subito dopo la sua vocazione gattopardica e conservatrice di tutti i privilegi più nefasti che hanno portato il paese al punto in cui si trova. Ne deriva che Brunetta piuttosto che dare del “bullo” a Renzi nel presente contesto, dovrebbe interrogarsi, e fare mea-culpa, sul sostegno “interessato” dato fino a questo momento all’esecutivo dal suo partito. Tuttavia, bisogna ricordare che nelle ultime 48 ore lo smacco più grande al renzismo non è stato assestato né dalle opposizioni as a whole né da Brunetta, quanto piuttosto da quel Presidente della Repubblica che il PresDelCons ha voluto per il popolo.
La faccenda del volo di linea Alitalia preso dal Presidente Mattarella per andare a Palermo – faccenda per fortuna ampiamente pubblicizzata dalla Stampa – è un esempio chiaro e lampante di quanto si è sempre detto e ripetuto, ovvero che c’é un altro modo, onesto, pulito, minimalista, attento al dovere e allo status-quo economico della nazione, di intendere un incarico istituzionale. Se il buongiorno si vede dal mattino, nonostante il modus poco elegante e nobile, con cui ci è stato “imposto” questo primo cittadino, forse a guadagnarci siamo stati proprio noi. E nella sua saggezza futura confidiamo.
È di queste ore, infine, la notizia di una strategia comune tra tutte le opposizioni per combattere la presente deriva autoritaristica renzistica. Mi pare che sia stato proprio Grillo a proporre di abbandonare l’Aula ogni qualvolta la situazione lo richieda. Di norma non sarei d’accordo con un simile modus operandi, perché un governo ha il dovere di governare e l’opposizione deve rispettare il volere di un popolo. In questo caso però non c’é popolo che abbia affidato a Renzi questa responsabilità governativa – che è chiaro e lampante non può tenere tendendo a confondere, come sembrerebbe, la guida di una nazione democratica con la dirigenza di una ditta individuale -, ne deriva che la strategia “dell’uscita-dall’Aula” è pienamente legittimata. Che la si metta in atto con costanza e poi si vada a votare subito, prima voltiamo quest’ennesima brutta pagina della nostra storia, meglio è!
Featured image, memorabilia renzistica.