di Rina Brundu. Ad un certo punto – durante il suo intervento in aula – ho temuto che Renato Brunetta scoppiasse a piangere: il vincolo partitico non è acqua e benché Maurizio Lupi fosse ministro del “cattivo” governo renziano, vederlo abbandonare la poltrona in pelle umana non deve essere stato un momento facile, né per lui né per molti altri forzisti. In verità non deve essere stato un momento “facile” per nessun rappresentante della “casta” politica, mentre – con esclusione dell’intervento di Alessandro Di Battista – la giornata parlamentare si è risolta in una sommatoria di dichiarazioni meste quando non tristi o profondamente partecipi, addolorate. Funebri quasi.
Come non bastasse pareva di sentirla nell’aria la cogitazione che tutti andavano facendo ma nessuno aveva sufficiente coraggio per esternare: dimetterti? No, va-là Maurizio… dovevi resistere, resistere, resistere! Che in fondo questi “colleghi” (ex-colleghi?) dell’ex-ministro Lupi non avevano tutti i torti; loro lo hanno capito da tempo che in Italia gli scandali politico-tangentari sono solo un apostrofo fastidioso tra presenti indacativi- sui-generis (imperativi?) i.e. io rubo e continuo a rubare; durano insomma il tempo di una scoreggia mediatica prima che tutto torni “nella norma”, prima cioè che si riprenda con le questioni di ordinaria corruttela come pria e più di pria. Basta resistere, dunque. O, per meglio scrivere, bisogna resistere quel tanto che basta, quel tanto sufficiente al signor Rossi pluri-rincoglionito dalle “emergenze” e dai “disastri” a destra e a manca, per dimenticare. Per passare ad altro perché domani è solo un altro giorno e la vita è breve.
Questa mattina il vignettista Marco Vukic ha titolato una delle sue vignette di satira politica “Eclissi di LUPI”. Spero davvero che lo statement, l’affermazione, declini alla forma verbale, i.e. “eclissare”, perché una declinazione sostantivale può trasformare una promessa in minaccia: le eclissi sono infatti fenomeni ricorrenti, rare ma ricorrenti, detto altrimenti prima o poi ritornano, proprio come la maggior parte dei politici italiani trombati.
Preoccupa da questo punto di vista la “promessa” renziana che Lupi continuerà a dare una mano…. così come la dichiarazione dello stesso Lupi che continuerà a fare politica Certo, nessuno può impedirglielo ma sarebbe opportuno che continuasse a farla come hobby non ricandidandosi alla prossima tornata. Se è vero che si è dimesso soprattutto per pensare alla famiglia e agli affetti più cari, allora che lo faccia e muova verso altri interessi: sarebbe molto più dignitoso! Soprattutto non si faccia tentare (alla stregua di un Otello turlupinato dall’infaticabile Iago e all’insegna del motto “Finché c’é vita politica c’é speranza!”), dalle chiacchiere untuose (interessate?) di chi sostiene che lo avrebbe voluto ancora in-carica perché il ministro non ha ricevuto alcun avviso di garanzia: la responsabilità politica è cosa diversa da quella penale ma non è faccenda meno seria, o almeno non dovrebbe esserlo in un Paese normale!
Featured image, Maurizio Lupi, source Camera dei Deputati e Wikipedia English.