Ieri alle 20.30 il fischio dell'arbitra ha segnato l'inizio della partita tra la mia squadra mamme over e squadra mamme over centro Milano.
Un incontro scontro tutto al femminile.
La prima nemichevole dell'anno, credo ormai il 4' se non 5' scontro contro la temuta avversaria.
La media matematica dell'altezza credo sia 200 cm, qualcuna ha la gobba quindi ho decisamente approssimato in difetto.
Quelle non dotate di altezza, correvano come matte avanti ed indietro.
Considerate le rughe sul viso, a parte qualche eccezione le giocatrici sono già in probabile menopausa.
Dall'altra parte le nostre eroine:
20 cm di differenza mediamente, ciclo mestruale per quasi tutte (parliamo statisticamente del buon 80%), un caso reduce da cagotto fulminans.
I pronostici non ci davano per favorite.
Ciò nonostante l'allenatore ha motivato la squadra, negli spogliatoi ha gridato al non perdersi d'animo, al non gettare la spugna (rammento si tratta di squadra over, donne casalinghe) a divertirsi e dare il massimo.
Ammetto in panchina di aver notato qualche gesto un pò scoraggiato, qualche parola meno motivante ed un evidente tentativo di suicido lanciandosi contro il muro.
La partita è andata come si temeva, pensava o forse come doveva andare.
Fortunatamente l'inflessibile arbitra ha fischiato falli come non ci fosse un domani, evitando un risultato ancora più tragico.
Ciò che importa è che gli spiriti erano alti, che l'agonismo scorreva nel sangue e che in panchina sottovoce si poteva insultare le acerrime nemiche.
'Tu quando entri, mi raccomando picchia'
'Taglia le gambe che si accorciano di un metro'
'Alla rimessa palla in faccia, brutta com'è non puoi che farle un piacere'
In verità nessuno si è fatto male e quando si gioca a 'certi livelli' è la prima preghiera che si fa, ci si guarda, ci si sorride, si mostrano tutti i denti e si fa una fotografia immaginaria, sperando dopo 40 min di sudore di avere al massimo ...di diverso... l'ascella pezzata'