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Quello che so sull'amore

Creato il 28 gennaio 2013 da Misterjamesford
Quello che so sull'amoreRegia: Gabriele MuccinoOrigine: USA, ItaliaAnno: 2012
Durata:
105'
La trama (con parole mie): George Dreyer, ex grande calciatore scozzese, vive negli Stati Uniti ormai quasi spiantato sperando di diventare cronista sportivo mentre l'ex moglie Stacie è in procinto di convolare a nozze con il suo nuovo compagno.Quando George rimpiazza l'allenatore della squadra di calcio dove milita il figlio, i sentimenti per Stacie e la sua voglia di famiglia si risvegliano: l'uomo dovrà passare attraverso la consueta anticamera di guai prima di poter conquistare la sua seconda possibilità.Tra lui e la sua ex, infatti, passano le vicende di una manciata di mamme molto interessante ai risvolti umani del nuovo mister della squadra dei figli ed un troppo generoso padre autonominatosi finanziatore del team.
Quello che so sull'amore
Lo so, cosa state pensando.
Muccino. Commedia romantica. Il Saloon.
Il voto era prevedibilissimo.
Eppure devo dirvelo: secondo me all'inizio della sua carriera il buon Gabri prometteva anche discretamente.
Come te nessuno mai mi era piaciuto molto, e anche L'ultimo bacio, tutto sommato, aveva qualcosa da dire. Poi sono arrivate fama e gloria, e per il tronfio nostro compatriota è arrivato il massaggio all'ego cui nella Terra dei cachi siamo così sensibili, e addio.
Da dimenticare, dunque, le pellicole della consacrazione in patria, ed ancor di più quelle d'esportazione, il retorico oltre misura La ricerca della felicità e l'ancor peggiore Sette anime.
Tutto, per arrivare ad una trentina di chili in più sul suolo americano e a Quello che so sull'amore.
E devo dire che mi dispiace anche distruggere completamente un film con protagonista Gerard Butler: perchè a me questo scozzese ruvido piace, ha il sapore del fordiano.
Ma non si può fare proprio altro: Quello che so sull'amore è una vera merda, come direbbe il Bardo.
Avete presente quei film che già potrebbero concorrere per il Ford Award di peggiore dell'anno che, incredibilmente, riescono ad essere resi perfino più indigesti da una fase di post-produzione agghiacciante?
L'ultima fatica del Muccino nostro è un esempio perfetto della categoria.
Attori in gigioneggiamento incontrollato - scandaloso Quaid -, logica mandata in vacanza forzata - ma un ex fuoriclasse di calcio andato in rovina venderebbe mai le magliette delle sue partite migliori invece della Porsche? -, sceneggiatura e dialoghi ridicoli, buonismo da far impallidire Topolino e trasformarlo in una sorta di Mr. Blonde, contorno patinato da blockbuster di mezza tacca ed atmosfera da casalinghe disperate.
Inizialmente avevo previsto un mezzo voto in più giusto grazie ad un paio di movimenti di macchina ben riusciti - almeno l'uomo che ha digerito il primo Muccino si ricorda ancora di essere in grado di compierli -, ma il finale da favoletta indigesta perfino a Winnie the Pooh è riuscito a cancellare qualsiasi traccia del regista e lasciare in ballo soltanto il ridicolo di una pellicola per spettatori occasionali tra gli spettatori occasionali, che probabilmente finiranno per dimenticarsi di tutto anche piuttosto in fretta.
Così come questo inizio anno, dunque, è riuscito a regalare al sottoscritto una manciata di visioni che senza dubbio saranno presenze importanti per la classifica 2013 dedicata al meglio della settima arte, Muccino prenota già il suo posto per la worst ten fordiana puntando in alto senza guardare in faccia a nessuno, infischiandosene di chi gli vuole male e anche di chi deve aver ingurgitato per ridursi - senza peraltro avere la benchè minima speranza di esserlo - alla copia slavata di Orson Welles.
Una commedia romantica nella peggior accezione del termine, che mescola i buoni sentimenti ad un divertimento spicciolo, il rapporto tra padri e figli alla più classica delle tormentate storie di genitori divorziati che si ritrovano, il gusto per il Cinema di grana grossa ai sabati pomeriggio in cui entrare in sala regala più o meno la stessa sensazione di essere gettati nella gabbia delle belve in un antico show di gladiatori.
Occorre armarsi di bottiglie solide e resistenti per arrivare in fondo ancora in piedi.
Più o meno la stessa cosa che servirebbe per dare a Muccino quello che si merita.
MrFord
"You leave it all on the table
if you lose or you win
you've got to learn to love
the world you're living in."Bon Jovi - "Learn to love" -

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