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Vegas
(serie tv, stagione 1, episodio pilota)
Rete americana: CBS
Rete italiana: non ancora arrivata
Creata da: Greg Walker, Nicholas Pileggi
Regia puntata pilota: James Mangold
Cast: Dennis Quais, Michael Chiklis, Jason O’Mara,
Taylor Handley, Carrie-Anne Moss, Aimee Garcia, James Russo, Joe Sabatino,
Sonny Marinelli
Genere: d’azzardo
Se ti piace guarda anche: Luck,
Le paludi della morte -Texas Killing Fields, Casinò, Quei bravi ragazzi, Justified
Quello che succede a Vegas…resta a Vegas. E speriamo se
ne resti pure lì.
Non che sia una serie terribile, la new-entry Vegas. È
anzi un prodotto ben realizzato e l’episodio pilota si lascia seguire senza
problemi. Il problema è solo un altro: non sembrano esserci grossi motivi per
proseguire a seguirla. Questione mica da poco, per un telefilm.
Incuriosito anche dal fatto che si parla spesso di
riaperture di casinò in Italia, mentre addirittura
la Russia cancella le tasse sul gioco, come modo per rilanciare il turismo, mi aspettavo una
vicenda che potesse essere maggiormente incentrata sul gioco d’azzardo e che
potesse magari svilupparsi in maniera più complessa. Una sorta di versione
commerciale di Boardwalk Empire o qualcosa del genere. Fondamentalmente si
tratta invece di un altro, solito, ennesimo, miliardesimo crime con episodi
autoconclusivi e sviluppi orizzontali della trama che si preannunciano rari e
poco interessanti anche per quanto riguarda i prossimi episodi. Una specie di CSI:
Las Vegas, 60s Edition. Solo che all’epoca non c’erano ancora grosse tecniche
scientifiche e allora ci si doveva affidare all’intuito dello sbirro-sceriffo
Dennis Quaid. Erano proprio a posto, allora.
"Ma negli anni '60 non andavano forte i Beatles?
Perché voi vi siete vestiti da Village People?"
Le particolarità di Vegas sono due, ma non è che siano
poi ‘ste grosse particolarità. La prima, come è facile intuire dal titolo, è
che è ambientata a Las Vegas. Solo che c’è già stato CSI original che va avanti
ormai da decenni e allora non è una grossa novità.
La seconda particolarità è che a livello temporale è
ambientata negli anni ‘60. Anche questa non una grossa novità, visto che dopo
Mad Men è diventata una consuetudine andare a riscoprire quel decennio in tv,
con alterni risultati, si vedano gli sfortunati Pan Am (cancellato dopo una
stagione) e The Playboy Club (durato appena una manciata di episodi). Se un
paragone con
Mad Men è del tutto improponibile, Vegas non sembra possedere
nemmeno il fascino glamour delle altre due. I 60s qui rispolverati mostrano una
Las Vegas in cui i primi casinò cominciavano a diventare il fulcro della futura
capitale del gioco d’azzardo mondiale. Una città che si stava trasformando in
un enorme Luna Park/centro commerciale ancora immerso però in un’atmosfera
western. L’ambientazione è quindi l’elemento più interessante di una serie che
per il resto da offrire ha davvero poco, se non come accennato i soliti
sviluppi crime.
È in mezzo al territorio desertico del Nevada che,
subito in una delle prime scene, viene ritrovata una ragazza morta. Se vi viene
in mente Twin Peaks, scordatevelo. Quello è tutta un’altra cosa. Se vi viene in
mente The Killing, pure quello è tutta un’altra cosa. Qui il caso della ragazza
viene infatti risolto subito entro la fine dell’episodio, non lasciando spazio
a ulteriori sviluppi, ma lasciando prevedibilmente solo spazio a un nuovo caso
della settimana, come in qualunque altro crime procedural.
"In questo casinò non si vince nulla, devo arrestarvi per truffa."
"Ma la colpa non è nostra, è solo passato da queste parti un certo O'Mara..."
A non costituire un motivo di attrattiva nei confronti
di questa neonata serie contribuiscono poi personaggi anonimi e attori poco
eccezionali.
Innanzitutto, una serie che sfoggia come protagonista
Dennis Quaid parte già menomata. Non so
cosa sia successo, a
Dennis Quaid. Un grande interprete non lo è mai stato.
Quello no. Però negli ultimi anni sta dando davvero il peggio di sé, apparendo
in qualunque filmaccio e con interpretazioni da mettersi le mani tra i capelli;
cito solo i suoi film arrivati negli ultimi tempi come Che cosa aspettarsi
quando si aspetta, Beneath the Darkness, Legion e il remake di Footloose. Tra
un
Mad Men che sfoggia un
Jon Hamm e un Boardwalk Empire che vanta uno Steve
Buscemi, questo Vegas con un agghiacciante Dennis Quaid in versione solito
sceriffo vecchio stile fa davvero una figura pessima. E questo lo si capisce
già dopo pochi istanti di visione.
Se poi, nella parte del fratello, gli affianchiamo pure
Jason O’Mara, le cose si mettono davvero male. Jason O’Mara, per chi non lo
sapesse, porta infatti più sfiga di un certo cantante di canzoni dai testi
raffinati come Bella stronza e Vaffanculo che preferisco non nominare nemmeno
altrimenti mi esplode il sito. Che serie
ha fatto, O’Mara?
In Justice, chiusa dopo una stagione.
Life on Mars, durata una stagione.
Terra Nova, (giustamente) bandita dal piccolo schermo
dopo… una stagione.
Quanto pensate durerà allora questa Vegas?
"Tranquilli. raga. Con me nel cast, questa serie
è destinata a durare anni. Forse decenni!"
Un po’ meglio vanno le cose con il resto del cast, ma
non è che ci vada molto. Michael “La cosa” Chiklis dopo l’inguardabile No
Ordinary Family ci riprova pure lui in tv, con un ruolo da villain che sembra
riportarlo dalle parti di The Shield, però in versione italoammericana.
Carrie-Anne Moss, la Trinity di Matrix, è brava ma ha una parte piuttosto
anonima ed è del tutto sprecata, e poi come ggiovane della serie c’è Taylor
Handley, già pazzo psicopatico in The O.C., qui in una parte da scapestrato
playboy che appare stereotipata ma che potrebbe farlo diventare il personaggio
“simpa” della serie.
Molto professionale la realizzazione tecnica, con la
regia del pilota firmata dal buon mestierante James Mangold, uno che tra Walk
the Line - Quando l’amore brucia l’anima e Quel treno per Yuma di atmosfere
country-western se ne intende, mentre la sceneggiatura è co-firmata da Nicholas
Pileggi, già autore degli
script (tratti pure da suoi stessi libri) per gli
scorsesiani Quei bravi ragazzi e Casinò. Uno che insomma di gioco d’azzardo +
criminalità se ne intende.
Vegas si preannuncia allora come una serie
guardicchiabile se proprio non ci fosse niente di meglio in circolazione. Ma
visto che di serie strepitose o quanto meno parecchio interessanti in giro ce
n’è sono a bizzeffe, perché perdere tempo a puntare i propri soldi su un
telefilm con protagonista Dennis Quaid?
Non c’è alcuna ragione. Nada de nada nel Nevada.
(voto 5,5/10)