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Quest for Infamy – Anteprima

Da Videogiochi @ZGiochi
Anteprima del 26/05/2014

Cover Quest for Infamy

PC Livello di Attesa
8
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Genere:

Sviluppatore:

Produttore: Phoenix Online Publishing

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 26/06/2014

VISITA LA SCHEDA DI Quest for Infamy

Cosa ci si poteva aspettare da un gruppo di sette sviluppatori da sempre amanti delle avventure old-school? Ovviamente, un’avventura old-school, come quella di cui vi parleremo oggi: Quest for Infamy. A due anni dalla fondazione del team di sviluppo, Infamous Quests, ecco giungere quasi in dirittura d’arrivo uno dei titoli indie più interessanti del periodo estivo; un titolo che rappresenta la sintesi perfetta dei classici punta e clicca, ma che pretende di fare di più: mostrarsi al pubblico come un vero e proprio titolo multi-genere, un ibrido, senza mai rinunciare all’umorismo. Grazie alla prova di una versione beta ci siamo fatti una idea sul videogame in questione, di seguito trovate le nostre impressioni.

quest-for-infamy-evidenza

INFAME È BELLO

Come accennato, Quest for Infamy è un punta-e-clicca di stampo classico nel quale prenderemo i panni di Mister Roehm, un uomo alla disperata ricerca di un nuovo inizio, fuggito da un passato oscuro e che non vorrebbe mai far tornare a galla. Arrivati nella piccola cittadina di Volksville, apparentemente più tranquilla di quello che in realtà è, avremo modo di approfondire la struttura di gioco, che alle fasi tipicamente adventure coniuga meccaniche da gioco di ruolo; un titolo che riporta alla mente produzioni degli anni ’80 e ’90, per aspetto, stile, ma soprattutto a quel Quest for Glory targato 1989, di Sierra Entertainment. Quel che spicca fin dalle prime battute è una personalità forte, tipica dei grandi giochi, che gli sviluppatori son riusciti a fornire a Quest for Infamy grazie a dialoghi spassosi ed irriverenti, un protagonista infame e duro, ma poco serio e scemo allo stesso tempo, così come affascinante. Le prime meccaniche da poter saggiare sono quelle classiche delle avventure grafiche, saremo quindi chiamati a muoverci tra svariate location, analizzando oggetti ed interagendo coi cittadini di Volksville, attraverso dialoghi che pian piano andranno a comporre un contesto a dir poco spassoso. Potremo parlare, fare domande, osservare oggetti, interagire con essi, ed anche se gran parte delle parti doppiate erano ancora assenti, data la build beta per forza di cose non completa di tutti i contenuti che avrà il gioco finale, l’entusiasmo di trovarsi davanti ad un’avventura comica di stampo old-school, scritta in maniera saggia e leggera, in un mondo di gioco fantastico ed allo stesso tempo bizzarro, ci ha portato a manifestare davanti al monitor più d’una manifestazione di fierezza ed apprezzamento.

A queste fasi adventure però se ne trovano altre, come precedentemente affermato, da gioco di ruolo. Innanzitutto partiamo dalla possibilità di scelta tra tre classi: Brigand, un guerriero dotato di forza bruta; Rogue, che si basa sull’astuzia e sull’azione furtiva; infine Sorcerer, grazie al quale potremo effettuare incantesimi da alternare a normali fasi di combattimento. Classi che, come sarà possibile notare grazie alle varie quest da portare a termine, influenzeranno in parte le nostre azioni, soprattutto le fasi di combattimento, a dirla tutta molto semplicistiche: poche azioni da poter eseguire, elencate in una barra posta in basso allo schermo, con tanto di indicazione dei punti di vita rimasti al vostro avversario. Potrete, in alcuni casi, sopperire al nemico (vedi il mostro da abbattere in una delle prime quest sbloccate), ma non si avverte mai frustrazione anche grazie a particolari scenette bonus che portano l’umorismo a livelli raramente raggiunti prima d’ora. Ecco, uno dei difetti del gioco ci è parso quello della “dispersione”, ci spieghiamo meglio: tantissime location e tanti punti di interesse, quest e missioni, portano ad un rischio inevitabile, ossia quello di poter “perdere” dettagli utili alla risoluzione di un incarico, magari un oggetto raccoglibile indispensabile per il compito assegnatoci, portando così ad un backtracking tutt’altro che innocuo, o poco accennato, in molte delle fasi di gioco. Ovviamente, da buon titolo che riprende meccaniche old-school tipiche del genere, mezzo occhio lo si potrebbe anche chiudere, ma così facendo Quest for Infamy dimezza (ad esser buoni) il bacino d’utenza di videogiocatori del giorno d’oggi, interessati a videogames irriverenti e spassosi, ma sempre meno pazienti nell’approfondire, scovare il dettaglio, o il piccolo particolare inserito nel mondo di gioco, per questo più a favore di un’esperienza di gioco lineare, guidata e meno dispersiva di quella proposta dagli sviluppatori di Infamous Quests.

Ad ogni modo, il gioco ci ha divertito e le meccaniche ibride rappresentano un buon compromesso tra punta-e-clicca e “GdR-light”, per così dire, che garantiscono vigore ed enfasi. Sull’aspetto tecnico possiamo pronunciarci soltanto in parte: le ambientazioni sono tante e tutte ben riprodotte in pixel art, le animazioni ci son parse ottime, così come i dialoghi, tanti e divertenti; sul lato sonoro invece questa beta ci ha detto ancor meno, considerando che mancavano molte delle parti doppiate ed erano presenti soltanto alcune tracce musicali ed effetti sonori, che di tanto in tanto trovavano la compagnia di dialoghi doppiati in un ottimo inglese. Sicura, ma visto il progetto low budget e lo scarso interesse dei “videogiocatori” italiani a titoli del genere, l’assenza di una localizzazione nel nostro idioma; aspetto che non deve spaventare, chi è abituato agli indie ormai sa meglio di chiunque altro quanto sia difficile poter gustare un software del genere in italiano, ma è lo specchio dei tempi in cui viviamo. Quelli in cui stupide produzioni quali Goat Simulator ricevono interesse e proposte da publisher importanti, intenzionate a crearne addirittura versioni retail localizzate, mentre il resto rimane a galla – nel bene o nel male – grazie all’interesse di pochi e buoni, ma sempre in costante crescita, videogiocatori a tutto tondo. Gli unici e i soli a poter apprezzare titoli come Quest for Infamy, che non rivoluzionerà il genere, tanto meno verrà ricordato come campione di incassi, ma divertirà eccome…

Quest for Infamy – Anteprima
IN CONCLUSIONE
Quest for Infamy è ovviamente ancora incompleto, ma per quanto visto si prospetta come un videogioco esilarante a tratti e magistralmente realizzato, dal punto di vista grafico/artistico e sonoro, semplice ma accattivante allo stesso tempo, con riferimenti chiari ed evidenti ai tempi che furono, ai giochi d'un tempo. Insomma, un gioco d'avventura con una buona storia, tanti mini-giochi, dialoghi spassosi, combattimenti e quest, ma trarremo le nostre opportune conclusioni quando sarà rilasciato: il 26 giugno.

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