I nuovi poveri
di Giovanni Maddamma*
Moltissime persone in questa nazione godono di una certa prosperità fisica e materiale (visto che non fanno niente dalla mattina alla sera). Infatti, queste persone pensano di non aver mai bisogno di niente e di nessuno, cioè “si sentono appagati dalla loro vita”. Purtroppo, per molti non è la stessa cosa, dico purtroppo, rivolgendomi alle categorie più maltrattate “pensionati, operai, impiegati, medici, infermieri, muratori, metalmeccanici e cosi via”. In questo periodo di “Crisi Economica” profonda, per molta gente la propria vita non ha alcun senso. Non si può assolutamente accettare questa cruda realtà, ma dobbiamo affrontarla con tutte le nostre forze.
È ovvio che qualcosa nei piani economici mondiali è andato storto, causando una recessione e una disoccupazione “spaventosa”, mai registrata prima d’ora. Non possiamo assolutamente arrenderci ad un mondo privo di soddisfazioni lavorative, soprattutto se quest’ultime vengono sottratte da rappresentanti politici eletti da noi, quindi chiamati a fare i nostri interessi.
I dibattiti politici di questi ultimi giorni si stanno accendendo tantissimo, dopo l’annuncio della famosissima “Legge di Stabilità di 14 euro”, che introduce ancora una volta una “tassa nascosta” per tutti gli italiani. Infatti, il Governo di questa assurda nazione, gioca sulla buona fede di ognuno di noi, sulla nostra onestà e su moltissimi altri fattori che ci inducono a pagare le tasse.
La cosiddetta IMU, cari lettori, non è stata mai abolita, ma sostituita da una tassa che si chiama “TRISE”. Queste tasse, che dicono di aver abolito, sono l’assurda incapacità di governare la nostra nazione. Sono sconcertanti i dati raccolti dal “IL SOLE 24 ORE”, che in una loro inchiesta ci dicono “che la ripresa dell’Italia avverrà tra 15 e 30 anni”.
Come possiamo ancora credere a queste assurde promesse “non metteremo le mani nelle tasche degli italiani”, barzellette. I nostri politici “se ne sbattono” dei problemi reali dei cittadini, affossandoli ancora di più e togliendoci quel po’ di respiro che ci resta. In questa nazione non c’è più spazio per il lavoro operaio e nemmeno per gli impiegati, c’è solo spazio per un solo mestiere “il truffatore”.
*Direttore de Il Meridionale