Questa Italia, di cui siamo innamorati, va nella direzione sbagliata...

Creato il 01 novembre 2013 da Bernardrieux @pierrebarilli1



Dichiarazione congiunta Questa Italia, di cui siamo innamorati, va nella direzione sbagliata e corre il rischio di continuare sul sentiero di un inesorabile declino al quale è stata avviata dalle politiche adottate negli ultimi decenni. Bisogna invertire rapidamente la rotta, ma i partiti che sostengono questo governo sono incapaci di farlo. L’ondata di antipolitica che questo stato di cose ha generato si è espressa sia con l’astensione dal voto che con il sostegno al M5S, il quale non sa indicare al paese una via di uscita credibile.
Una radicale svolta politica, istituzionale, economica ed anche culturale si può mettere in atto solo cambiando la struttura dello Stato sia a livello nazionale sia a livello europeo, modernizzando la struttura statale italiana e gettando le basi per costruire un’Europa Federale, che superi i limiti istituzionali dell’attuale Unione Europea. Italia ed Europa devono tornare ad assumere la posizione di protagonisti nei confronti del resto del mondo. L’Italia ha bisogno di vere riforme ma l’attuale classe politica non le vuole per perpetuare i privilegi di cui si è appropriata a danno dei cittadini che lavorano e producono.
L’Italia ha quindi bisogno di una grande formazione politica che rappresenti le componenti sociali più vive e produttive del paese per realizzare quella riforma liberale di cui si discute inutilmente da trent’anni. In Italia, questo soggetto politico non esiste: va costruito. Questo è l’obiettivo per cui abbiamo deciso di cooperare superando le non rilevanti differenze di visione che ci hanno sino ad ora tenuti divisi, per cercare invece di valorizzare quel patrimonio culturale e di idee che ci accomuna. Per questo facciamo appello a tutte le persone ed istanze sinceramente riformatrici perché si associno a noi, con spirito critico ma positivo, per costruire un’aggregazione politica alternativa sia al conservatorismo di PD e PdL che alla critica distruttiva del M5S.
La proposta che avanziamo è di costruire assieme tale formazione politica su un programma ben chiaro e definito, unificando e valorizzando in essa le esperienze politiche che rappresentiamo e quelle molte altre che esistono nel paese e che, da diversi punti di vista, hanno a cuore quegli stessi obiettivi di rinascita della nazione che ci ispirano.
Non stiamo proponendo di unificare soltanto tutti coloro che si rifanno ai principi del liberalismo italiano ed europeo: occorre andare al di là delle vecchie barriere ideologiche che abbiamo ereditato dalla storia nazionale – o di quelle organizzative e di partito – per parlare ai cittadini ed in particolare a quelle realtà che maggiormente patiscono la crisi. Il nuovo soggetto politico che intendiamo costruire vuole essere alternativo all’attuale sistema partitocratico: vogliamo ribaltare la società dei divieti e dei privilegi che uccide l’economia del paese e nega libertà ai cittadini.
Unirsi non significa mortificare l’identità delle organizzazioni e delle persone che a questo progetto partecipano, costringendoli a rinunciare alla propria storia ed imponendo loro di abbandonare i propri valori. Al contrario, per noi unirsi consiste nel valorizzare ed esaltare queste storie, questi valori, queste visioni strategiche, per costruire, insieme e con altri, una nuova aggiornata sintesi politico-programmatica.
Le elezioni europee sono la prima scadenza che non possiamo mancare. Occorre sia riportare l’Italia in Europa, da protagonista, che cambiare l’Europa sburocratizzandole entrambe. Vogliamo arrivare preparati alle elezioni europee del maggio 2014 come parte integrante di una forza politica di ispirazione liberal-democratica.
Per arrivare a questo vogliamo raccogliere attorno a tavoli di lavoro tematici tutti coloro che siano disposti a contribuire attivamente a tale processo costituente. I concreti punti fondanti del nostro progetto, in cui noi tutti ci riconosciamo, sono:
  1. Riduzione del debito statale, mediante dismissione del patrimonio pubblico;
  2. Riduzione della spesa pubblica, mediante riduzione del perimetro dell’intervento pubblico nell’economia, con conseguenti privatizzazioni ed eliminazione d’ingiusti sussidi;
  3. Riforma fiscale, che porti ad una drastica riduzione della pressione complessiva e tuteli i cittadini e le imprese dagli abusi della burocrazia pubblica;
  4. Riforma dello Stato in senso federale, con attribuzione di autonomia impositiva e finanziaria alle Regioni e agli Enti locali in modo da rendere i governi decentrati responsabili delle proprie scelte davanti agli elettori e con meccanismi di perequazione trasparenti a favore delle aree più deboli. Costruzione di un’Europa federale che si ponga come soggetto politico unitario internazionale.
  5. Riforma del diritto del lavoro, per assicurare l’elasticità in ingresso ed in uscita, garantendo i più deboli mediante l’introduzione di un sussidio di disoccupazione universale;
  6. Riforma della Pubblica Amministrazione, con drastico taglio delle strutture burocratiche e delle procedure amministrative, riducendone i costi esorbitanti. Rivedere la giustizia civile e rivisitare quella penale per fare sì che la certezza e celerità del diritto diventino una realtà per tutti i cittadini e non solo propaganda elettorale;
  7. Riforma del sistema creditizio e tutela del risparmiatore, liberandoli da protezioni e influenze estranee al sistema bancario e finanziario;
  8. Lotta all’illegalità, con particolare attenzione alla criminalità organizzata e alla corruzione;
  9. Riforma del sistema educativo, per ridare alla scuola e all’università il ruolo di volani dell’emancipazione civile e socio-economica delle nuove generazioni. Occorre spendere meglio e di più per creare il capitale umano delle nuove generazioni e per fare questo vanno introdotti cambiamenti sistemici. La concorrenza fra istituzioni scolastiche e la selezione meritocratica di docenti e studenti devono trasformarsi nelle linee guida di un rinnovato sistema educativo.
  10. Riforma del finanziamento della politica, abolendo quello statale e sostituendolo con quello dei cittadini, inquadrato in precise regole di trasparenza e democrazia civili unite a tetti antimonopoli di influenza; adozione di una legislazione adeguata ad eliminare i conflitti d’interesse nella vita politica ed amministrativa.

 Tanto premesso e ritenuto, i soggetti firmatari della presente, per il tramite dei loro legali rappresentanti muniti dei necessari poteri di firma
dichiarano di aderire al progetto di costituire insieme una nuova Formazione Politica, che si ponga lo scopo di far ripartire la crescita del paese per il tramite delle riforme retro specificate. Inoltre,
si impegnano a collaborare tra di loro e, più in generale, a fare tutto ciò che è necessario perché il progetto possa essere realizzato nel più breve tempo possibile
Italia, 24 ottobre 2013
I promotori: FARE per Fermare il Declino
Il Coordinatore Nazionale, Michele Boldrin 
Partito Liberale Italiano
Il Segretario Nazionale, Stefano De Luca
Progett’Azione
Il Coordinatore, Angelo Burzi
Uniti verso Nord
Il Presidente, Alessandro Cè
Partito Federalista Europeo
La Presidente Nazionale, Stefania Schipani
Liberalitaliani
Il Presidente Nazionale, Raffaello Morelli
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