Marcello De Santis, ci ha abituato ai suoi saggi sempre interessanti su personaggi della musica e dello spettacolo, ma oggi ci regala una bella poesia, un malinconico pensiero sulla vita che scorre e che spesso vediamo passare veloce come il panorama dal finestrino di un treno in corsa. Una riflessione sugli anni che volano via e ci lasciano invecchiati, inariditi in attesa dell'ultima stazione. (F.P.)
QUESTA VANA STAGIONE DI MIA VITA
Stride un treno in frenata
vagoni arrugginiti
che sanno solo la monotonia
dei binari infuocati
e della scia
del fumo che si scioglie nell’azzurro
mentre sonnecchio chino sul mio petto
e non so come e quando
raggiungerò la meta
conosco solo il tempo
che azzurra i miei capelli
e inaridisce dentro i sentimenti
e si mangia i ricordi
e li trasforma in lacrime silenti
la stazione è deserta
e il treno non riparte
solitario ristà al binario morto
come l’anima mia
arida nella brina che scolora
definitivamente
questa vana stagione di mia vita
marcello de santis