Questione di Ampiezza

Creato il 13 marzo 2012 da Marcodalpozzo @marcodalpozzo


[...] Così se Internet non è stato la sola causa del declino dei giornali probabilmente, non può essere nemmeno di per sé l'unica soluzione. Serve un cambiamento culturale, nuovi paradignmi. E se la vera sfida per chi fa informazione è quella di ricostruire il rapporto con le proprie comunità di riferimento, diventa fondamentale utilizzare tutti gli strumenti (digitali e non) per moltiplicare il confronto e l'interazione. Perché non basta semplicemente dichiarare di mettere le persone al centro, bisogna farlo davvero, coinvolgendo i lettori sempre più nel processo produttivo. "I quotidiani, gli organi di informazione oggi, possono fare molti passi in avanti per dare alle persone un senso di appartenenza e partecipazione nel loro giornalismo" dice Robinson in chiusura del suo articolo. In quel "molto" ci sono, probabilmente, gran parte delle sfide da mettere in campo per dare un futuro ai giornali (qualunque sia il supporto sul quale siano pubblicati).

Queste sono le parole con cui Lelio Simi conclude un pezzo tanto interessante quanto stimolante: Quotidiani e senso di comunità.

PierLuca Santoro, invece, trovando sostegno nella copertina di "IL", ribadisce il paradigma della convergenza editoriale: Il futuro dei quotidiani, anche in termini di sostenibilità economica, si gioca sulla capacità di realizzare sinergie, convergenza, tra le versioni digitali e quelle tradizionali, utilizzando ciascun mezzo, ciascuna versione a supporto dell'altra. Le attese, i proclami apocalittici di scomparsa della carta si confermano essere eccessivi ed enormemente amplificati rispetto alla realtà (da "guru pour cause"?) con stampa e digitale, media tradizionali e digitali, a costituire le due facce della stessa medaglia, entrambi importanti nell'attualità e per il futuro.


Il disegno delle caratteristiche di un prodotto [informativo] sono, evidentemente, una complicata partita da giocare sul campo dell'Etica. Sia per l'esigenza di rispondere ai desiderata degli azionisti sia per la contestuale ed ossessionante ricerca di soddisfare un bisogno piuttosto che crearne uno nuovo.

Il cambiamento culturale di cui Lelio parla credo debba riguardare l'ecosistema informativo nelle sue due parti (i cittadini/lettori e i cittadini/editori) e ogni Modello di Business scaturito da un percorso unilaterale, sarà destinato al fallimento. È probabile che in un percorso "bilaterale" si troverà la soluzione migliore; ed è probabile che la soluzione migliore sia proprio la convergenza alla quale si riferisce sempre PierLuca. Staremo a vedere.

Personalmente ritengo che la sfida di chi fa informazione nella ricostruzione di una comunità - che metta, cioè, le persone al centro - sia un discorso da declinare tenendo conto dell' ampiezza della comunità di riferimento. Ed ogni Modello di Business, perchè sia anche un Modello Sociale, dovrebbe tenerne conto.


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