«Il batacchio caduto non è una questione politica» non è un titolo, è letteratura. E infatti, nella nostra immensa cul-tura, ricordiamo perfettamente che batacchio nell’accezione volgare appartiene a Vitaliano Brancati.
Dispiace quindi scoprire che, anziché una genialata, trattasi di una non dichiarazione della giunta Honsell, al solito critica nei confronti di vent’anni di Berlusconi: i batacchi non fanno parte della politica. E dunque, se cadono, se ne occuperanno i tecnici.
La storia è tutta udinese. Nella città dove cadono veneziane non possono non cadere batacchi. Avessi fatto fisica (nel senso avessi compreso una sola parola della Egle, meravigliosa professoressa di matematica costretta a un’ora di Gauss senza capirci granché, figuriamoci noi), trasformerei i 20 kg di ferro caduti da 12 metri in un peso. Ma mi fido del cronista-amico e quindi ho pochi dubbi sul fatto che avrebbe potuto essere una strage.
Restano però i contenuti del giallo.
Dov’è la mamma con il figlio?
A las cinco de la tarde?
Se ci fosse stato Hateley a raccogliere il cross, l’avrebbe infilato così (cult)?