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Questione di cuore – la recensione di Sandro

Creato il 17 settembre 2010 da Soloparolesparse

Spazio vostre recensioni quest’oggi dedicato a Questione di cuore di Francesca Archibugi.
Ce ne parla Sandro.
Ma se anche tu vuoi entrare a far parte del gruppo e vedere pubblicate le tue recensioni devi fare semplicemente questo.

Questione di cuore – la recensione di Sandro

Alberto ed Angelo si conoscono in sala rianimazione: i rispettivi cuori si sono ingrippati la stessa notte. Riescono a stringere un’amicizia solida nonostante la profonda diversità caratteriale e culturale. Ma grazie a questa amicizia riescono ad affrontare di nuovo il mondo e le difficoltà enormi che si ritrovano.

Alberto, sceneggiatore di successo un po’ matto, non riesce ad intrattenere una relazione stabile con la sua fidanzata. Angelo, carroziere nato nella borgata, fa il carrozziere specializzato in auto d’epoca. Ha una moglie (Micaela Ramazzotti) e due figli più uno in arrivo.

Alberto grazie all’amicizia con Angelo riesce ad aprirsi, a diventare dolce, lui che fino a qualche tempo prima la dolcezza l’aveva quasi in antipatia. Si viene a comporre una sorta di famiglia con due padri: Alberto lavora in officina, si stabilisce a casa di Angelo e consorte. Angelo, dal canto suo, comincia a star sempre peggio, ma non vuole pesare su nessuno, men che mai su moglie, figli e amico.

A dispetto della locandina, che sembra lasciar immaginare una commedia, il film è prevalentemente drammatico, anche se non pietoso e lacrimoso. Anzi in un paio di occasioni si riesce anche a ridere, un po’ a stemperare l’amarezza derivante dalle molteplici difficoltà. Ma rimane un film che è opportuno catalogare come drammatico.

Kim Rossi Stuart ed Antonio Albanese riescono a dare un’interpretazione personale e di qualità della storia. Francesca Archibugi riesce a trovare gli attori giusti per i ruoli giusti (si aggiungono al cast Chiara Noschese e Francesca Inaudi con un cameo di Carlo Verdone).

Il film è scorrevole pur trattando di un tema sostanzialmente triste, grazie a venature ironiche che ne allegeriscono la portata drammatica. Il cast si amalgama bene e la storia funziona, anche se le metamorfosi caratteriali dei due protagonisti sanno un po’ di stereotipato ma è veramente l’unico neo di un bel film.


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