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Questione di feeling

Creato il 03 luglio 2011 da Carrie

 Vi è mai capitato di pensare come sarebbe se avessimo la possibilità di leggere nella mente degli altri e se gli altri potessero leggere nella nostra?
Mi capita di spesso di fermarmi a pensare su questa possibilità e ogni volta arrivo alla stessa conclusione: siamo stati creati con una tale perfezione da esseri immuni perfino da questo che sarebbe stato sicuramente motivo di ulteriori contrasti con la società. Sono una grande sostenitrice del “pensiero privato”, credo fermamente che ciascuno di noi deve tracciare dentro di se il perimetro per uno spazio a cui nessun altro possa mai accedere. Uno spazio segreto, un armadio con scheletri e non, un baule con lucchetto annesso e una chiave sempre nella nostra tasca. Ogni giorno la mia mente è un fiorire di pensieri di ogni tipo,belli, brutti,divertenti,ridicoli, erotici e sconci e ogni persona che entra o solo attraversa le mie giornate lascia una traccia che io costantemente accompagno con un mio pensiero. Passeggio per strada e non posso fare a meno di pensare qualcosa sul tipo sexy che mi è appena passato accanto o piuttosto sulla truzza in minigonna al centro della strada. Parlo al cellulare con un’amica e sul balcone di casa mi soffermo a guardare e pensare,spesso fantasticando, sulle storie di uomini,donne e ragazzini che si succedono alla fermata dell’autobus proprio di fronte a me. Sono seduta al bar a chiacchierare con la solita compagnia e quando uno di loro viene fuori con qualche nuova mi scatta subito un pensiero. E se sapessero leggere nella mia mente? Se ogni commento che esprimo fosse per loro come un libro aperto? Sarei finita. O meglio,sarebbe finita per tutti noi. Non ci sarebbero più segreti o bugie,forse non ci sarebbe nemmeno personalità. Non ci sarebbe più la capacità di scegliere cosa dire e come esprimere una certa idea e le singole parole verrebbero prese alla lettera senza neanche la possibilità di corredarle di una spiegazione. Quel baule con lucchetto dentro di noi non avrebbe motivo di esistere ed anzi sarebbe costantemente aperto e chiunque potrebbe accedervi. Per fortuna non abbiamo questa possibilità. Sicuramente per qualcuno di voi sarebbe un privilegio invece   ( come conferma la mia migliore amica!) : potremmo leggere nella mente dei nostri prof durante un esame e sapremmo già cosa dover rispondere, potremmo sapere se il tizio che ci piace prova la nostra stessa attrazione, se il fratellino più piccolo non è andato a scuola, potremmo leggere nella mente dei nostri rivali e sapere cosa pensano di noi realmente. Banale no? Sapremmo tutto già prima e non ci sarebbe più gusto di scoprire l’altro,di sforzarci di pensare e capire i sentimenti di chi ci sta vicino. Non mi sono mai piaciute le cose facili,le strade dritte e a senso unico, i successi senza il sudore gettato,perché quando c’è uno sforzo e poi ottieni ciò che vuoi l’oggetto del desiderio ha un sapore diverso. In questo caso,lo sforzo è quello di cercare di comprendere e capire la gente intorno a noi,senza leggere nei loro pensieri. Ecco quindi farsi strada la parola “sintonia”, “feeling” in inglese, chiamatela come volete ma il significato non cambia: un incontro di pensieri tra due persone,frutto della conoscenza maturata passo dopo passo,due occhi che si incrociano e hanno già capito tutto e a quel punto non c’è nemmeno bisogno di parole,né di confronto perché si è certi che il pensiero ormai è diventato uno solo. Feeling. E ho detto tutto.


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