Quante volte vi è capitato di mangiare qualcosa che vi ha fatto mugolare di piacere?
Quel "mmm" che vi manda in confusione le papille gustative e che fa improvvisamente alzare gli occhi dal piatto a chi vi sta attorno per fissarli su di voi? E, al contrario, vi è mai capitato di guardare qualcuno mentre mangia e di indovinare i sapori che sta assaggiando?
Se la risposta è sì (anche a una sola di queste domande), dovete leggere "Questione di gusto" di Fleur du Mar.
Diciamoci la verità, appena accendiamo la tv, volenti o nolenti, incappiamo in qualche chef star che più che descrivere le ricette e gli ingredienti, ci distrae con il suo taglio di capelli alla moda o con la barba rasata ad arte. O almeno, a me succede così, col risultato che alla fine cucino sempre quello che ho in testa e non quello che vedo in tv. È questione di gusto, in effetti.
Laura De Santis ha un gusto molto particolare, molto selezionato, circoscritto a poche cose che poi chissà se le piacciono davvero. Vive in una casa tutta bianca, la sua piccola oasi nelle ansie quotidiane che lei cerca di controllare in ogni modo, ed è circondata da persone-ombra, gente senza volto per lei e per cui desidera essere invisibile, trasparente. In questo quadro generale di ricerca di controllo e di purezza, il cibo le serve più per rendere inconsistente il suo corpo che per nutrirlo.
Solo a casa mi sentivo realmente al sicuro, tranquilla e rilassata. Il mio appartamentino, posto al quinto piano di quell'elegante palazzo, era una specie di oasi, un piccolo mondo governato da regole precise: ordine, silenzio, precisione... purezza.Erik Tesia, invece, ha un volto e un corpo che non possono passare inosservati. È alto, robusto, con tatuaggi sinuosi che gli decorano la pelle ambrata, ha lunghi capelli neri e occhi che sembrano entrare nelle cose. Cercano di entrare anche in Laura, nel mistero del suo improvviso panico in ascensore, ma non ci riescono. O forse Erik capisce davvero qualcosa che sfugge anche a Laura stessa ed è per questo che inizia a giocare con lei. E col cibo.
Laura è vegana dalla nascita, per scelta della madre, e quando Erik si propone di insegnarle ad usare i suoi sensi atrofizzati, lei non ha alcuna intenzione di lasciargli il controllo del suo gusto, del suo corpo e, men che meno, del suo cuore. Erik non le propone di assaggiare il cibo, ma si offre di assaggiarlo per lei e descriverlo, ogni sera un piatto diverso per una settimana e, se al termine dei sette giorni, Laura vorrà assaggiare qualcuno di quegli alimenti, potrà farlo, ma senza nessun obbligo.
C'era solo un piatto, con una pietanza nascosta sotto il coperchio, eppure per me, che dalla nascita avevo rinunciato a molti sapori, era come se ci fosse un pezzo di vita mancante che ora mi sarebbe stato svelato.Sette giorni, sette assaggi per un percorso che va dall'apparente equilibrio asettico di Laura alla confusione sensuale di Erik, per arrivare ad un equilibrio che include tutto quello che fino a quel momento non si sapeva nemmeno esistesse, che sia l'amore, l'eros o il legame profondo che dentro di noi richiama tutti gli elementi della terra.
Fleur du Mar - pseudonimo di una scrittrice esordiente - regala al lettore una storia che scorre via con una facilità che sembra quella data da anni e anni di esperienza con la penna.
Il personaggio di Laura è così ben costruito fin dalle prime righe che non sono riuscita a resistere alla tentazione di scoprire quale segreto nascondesse, o meglio, quale prigione la tenesse incatenata in una forma che non era la sua.
Per Erik, l'immaginazione mi ha suggerito Jason Momoa (foto sotto), almeno fisicamente: anche in questo caso, l'autrice traccia le linee di una personalità affascinante che va al di là degli stereotipi del bello&sexy tanto in voga nella letteratura rosa.
"Questione di gusto" è un libro che vi attiva i sensi, a partire dal gusto perché vi pizzica le papille gustative con le descrizioni accattivanti di Erik, passando per i brividi lungo la schiena per la sua voce profonda, fino ad arrivare al colpo al cuore che vi farà sentire più vivi.
Vi dico solo che, dopo aver letto questo libro, guarderete attentamente un uovo fritto, alla ricerca di cose che non vi sareste mai immaginati.
No comment.