questioni di calcio e il rinnovo del contratto collettivo

Creato il 03 novembre 2010 da Calcisulcalcio


Dieci giorni per evitare la nomina di un commissario: è l'ultimatum del presidente della Federcalcio Abete sulla vertenza per il rinnovo del contratto collettivo. Il numero uno della Lega propone un incontro 'politico' a tre, con Campana (presidente dell'Assocalciatori) e Beretta (Lega di serie A), "necessario per capire se sussistono i termini per tornare a sedersi al tavolo della trattativa per un ulteriore incontro tecnico. A quel punto, o ci saranno le condizioni per riprendere il confronto oppure il tavolo salterà e sarò costretto a nominare entro 10-12 giorni il commissario ad acta". Il commissario avrebbe l'incarico di riscrivere la base del contratto sulla quale aprire la trattativa. Sono due i punti ancora sui quali l'accordo è lontano: mobilità e allenamento in gruppo per i fuori rosa.
(fonte: www.repubblica.it)
Anche i calciatori, la lega di serie A e la Federcalcio "trattano" quindi sui temi del lavoro e delle regole, ma perchè?
"Dal 13 di settembre non si è fatto un passo avanti, il nostro è un giudizio negativo, si può dire che c’è stata un’interruzione delle trattative e non c’è ottimismo", diceva a fine ottobre Campana, aggiungendo: "Sui due famosi punti (trasferimento coatto e giocatori fuori rosa, ndb) non siamo neanche entrati nel merito perché c’è una chiusura totale da parte nostra. Dopo la presa di posizione dei nostri associati, ora dovremmo fare loro una relazione su questo incontro e decidere assieme il da farsi".
A settembre, Massimo Oddo, giocatore del Milan e portavoce dell'Aic ( Associazione Italiana Calciatori ) dichiarava: "La Aic protesta contro la richiesta di introduzione di un nuovo regime contrattuale da parte della Lega che comporta la carenza più assoluta di ogni forma di tutela dei calciatori. Lo sciopero è contro il mancato rinnovo del contratto collettivo ma anche contro lo status di oggetto con cui noi calciatori siamo trattati".
E Sergio Campana, scrive sul sito www.assocalciatori.it: "Come in passato i vari Rivera, Bulgarelli e Mazzola, anche oggi i calciatori di Serie A difendono i loro colleghi delle serie minori, quelli che quadagnano molto meno di quello che si dice oppure quelli che non percepiscono lo stipendio. L'Accordo Collettivo per la Serie A farà da apripista anche per gli altri e sono in gioco diritti fondamentali per tutta la categoria".
di Daniele Coltrinari


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